Operazione “Dentro o fuori”, frode fiscale milionaria con base a Catania – I NOMI DEGLI ARRESTATI

Operazione “Dentro o fuori”, frode fiscale milionaria con base a Catania – I NOMI DEGLI ARRESTATI

CATANIA – Maxi-operazione contro la frode fiscale in Italia: arresti e sequestri per oltre 8 milioni di euro. Coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania e supportata dalla Guardia di Finanza, l’indagine ha colpito una vasta rete criminale che sfruttava società e consorzi per emettere fatture false e impiegare manodopera in maniera illecita. Le misure cautelari riguardano un totale di 15 persone, con accuse di associazione a delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale. Sequestrate 28 società e beni per un valore complessivo superiore a 8,2 milioni di euro.

Misure cautelari

Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Catania ha disposto la custodia cautelare in carcere per i presunti organizzatori del sistema fraudolento, Antonio Paladino e Gaetano Sanfilippo. Entrambi avevano già ricevuto una misura analoga nel 2020 durante l’operazione “Fake Credits” per reati fiscali. Altri quattro membri dell’organizzazione – Sergio Riitano, Giuseppe Paparatto, Mariangela Granvillano e Simonetta Massimi – sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre nove collaboratori stretti hanno ricevuto un’interdizione di un anno dall’esercizio di ruoli direttivi in società.

Elenco completo degli arrestati

  • In carcere:
    • Antonio Paladino, nato a Monza (MB) il 6 febbraio 1963.
    • Gaetano Sanfilippo, nato a Gela (CL) il 18 marzo 1977.
  • Arresti domiciliari:
    • Sergio Riitano, nato a Cosenza (CS) il 15 maggio 1969.
    • Giuseppe Paparatto, nato a Ricadi (CZ) il 23 giugno 1969.
    • Mariangela Granvillano, nata a Nicosia (EN) il 10 maggio 1982.
    • Simonetta Massimi, nata a Roma il 9 aprile 1968.
  • Divieto di ruoli direttivi per un anno:
    • Angelo Portale, nato a Catania il 12 febbraio 1977.
    • Angela Di Prima, nata a Catania il 7 agosto 1961.
    • Caterina La Ferlita, nata a Caltagirone (CT) il 9 aprile 1975.
    • Domenico Francesco Strano, nato a Catania il 2 aprile 1966.
    • Maria Salvo, nata a Caltagirone (CT) il 23 gennaio 1974.
    • Adriana Mercorillo, nata a Caltagirone (CT) il 28 gennaio 1978.
    • Gianluca Tagliaferro, nato a Catania il 17 agosto 2000.
    • Cinzia Gianformaggio, nata a Ragusa il 2 luglio 1997.
    • Monica Lo Savio Pagano, nata a Catania il 26 marzo 1997.

Sequestri preventivi

I Finanzieri hanno sequestrato 28 società accusate di essere il motore della frode. Tra queste figurano Consorzio In&Out con sede a Firenze, Consorzio Logatrans a Roma e numerose altre distribuite su tutto il territorio nazionale. Ecco alcune delle società coinvolte:

  1. Consorzio In&Out (Firenze)
  2. Consorzio Logatrans (Roma)
  3. Il Nibbio Soc Coop A.R.L. (Pomezia, RM)
  4. Eolo Servizi Otelleria S.R.L. (Milazzo, ME)
  5. Mar Giallo Soc Coop (Roma)
  6. Tecnolsoluzioni Soc Coop A.R.L. (Roma)
  7. Aries Soc. Coop A R.L. (Roma)
  8. Bitmaster S.R.L. (Roma)
  9. Dinabyte S.R.L. (Roma)
  10. Empedocle S.R.L. (Catania)
  11. New Solar S.R.L. (Catania)
  12. Venus S.R.L. (Catania)
  13. Ciclopi S.R.L. (Catania)
  14. Helios Soc. Coop (Roma)
  15. Longobarda Servizi Otelleria S.R.L. (Milano)
  16. Sole Mare S.R.L. (Catania)
  17. La Pratica Facile Soc. Coop A R.L. (Guidonia Montecelio, RM)
  18. Pitagora Servizi Aziendali S.R.L. (Roma)
  19. Faraglioni Servizi Otelleria S.R.L. (Milazzo, ME)
  20. Maremma Servizi Otelleria S.R.L. (Firenze)
  21. Demetra Promotion S.R.L. (Roma)
  22. Iside Innovation S.R.L. (Roma)
  23. Eos Software S.R.L. (Milano)
  24. Evan Software (Firenze)
  25. Aristotele Tecnology S.R.L. (Catania)
  26. Archimede Servizi Aziendali S.R.L. (Roma)
  27. Sofocle Tecnology S.R.L. (Catania)
  28. Italica Servizi Aziendali SRL (Roma)

Modalità della frode

Il presunto schema fraudolento si fondava sulla creazione di consorzi fittizi e società di comodo, che impiegavano prestanome come rappresentanti legali. Queste società non svolgevano attività reale ma fungevano da intermediari per la somministrazione di manodopera. In pratica, lavoratori formalmente “assunti” da queste entità continuavano a operare nelle aziende d’origine, permettendo a queste ultime di ridurre i costi e detrarre l’IVA sui falsi servizi ricevuti. Le società collegate al sistema utilizzavano fatture false per compensare i debiti con crediti IVA inesistenti, fornendo così una falsa attestazione di regolarità contributiva (DURC).

Obiettivi dell’indagine

L’operazione, in corso da tempo, rientra in una serie di attività mirate a contrastare le frodi fiscali che danneggiano l’erario e distorcono la concorrenza. La Guardia di Finanza intende garantire che i profitti illeciti siano recuperati e destinati allo Stato, contribuendo al sostegno economico e sociale.