MONDO – La polmonite è una malattia che continua a mietere vittime in tutto il mondo, specialmente tra i bambini. Oggi, si celebra la Giornata Mondiale contro la Polmonite. L’obiettivo: un’opportunità per riflettere su come questa malattia possa essere prevenuta e trattata, riducendo i decessi e migliorando l’accesso alle cure.
Nonostante i progressi in alcuni settori, la polmonite rimane una delle principali cause di morte infantile e una sfida globale per la salute pubblica.
Un nemico silenzioso con gravi conseguenze
La polmonite è un’infezione che colpisce i polmoni, causando infiammazione e difficoltà respiratorie. Può essere causata da batteri, virus o funghi e si manifesta con sintomi come tosse, febbre, difficoltà respiratorie e dolore al petto.
Se non trattata adeguatamente, può portare a complicazioni gravi, inclusa la morte. In particolare, i bambini sotto i 5 anni e gli anziani sono tra i gruppi più vulnerabili.
La polmonite e le disuguaglianze globali
Sebbene questa infezione possa colpire chiunque, le disuguaglianze tra paesi ricchi e poveri sono evidenti. Le regioni dell’Africa subsahariana e dell’Asia meridionale sono tra le più colpite, con tassi di mortalità che continuano a essere preoccupanti.
In queste aree, la carenza di strutture sanitarie adeguate, la scarsa disponibilità di antibiotici e la difficoltà nell’accesso ai vaccini aumentano la vulnerabilità della popolazione. Anche la povertà, la malnutrizione e la scarsità di educazione sanitaria contribuiscono a rendere la polmonite una minaccia letale.
L’impulso della pandemia da COVID-19
Il COVID–19 ha avuto un impatto significativo sull’incidenza e sulla gravità della polmonite. Sebbene il coronavirus sia stato causato da un virus differente, le sue complicazioni respiratorie hanno causato un aumento dei casi di polmonite virale e una sovraccarico dei sistemi sanitari globali.
Uno studio in corso mira a esaminare l’effetto del Covid sulla frequenza e sulla gravità della polmonite, cercando di determinare se la pandemia abbia avuto effetti duraturi sulla salute polmonare della popolazione mondiale.
Nel 2019, prima della pandemia, si registravano circa 2,5 milioni di decessi per polmonite, tra cui 700.000 bambini. Il dato è aumentato significativamente nel 2021, con oltre 6 milioni di decessi per infezioni respiratorie, in gran parte a causa delle complicazioni generate dal COVID-19.
Prevenzione e vaccinazione: la chiave per ridurre il rischio
La vaccinazione è uno degli strumenti più potenti nella prevenzione della polmonite. I vaccini contro il pneumococco, il virus influenzale e altri agenti patogeni sono in grado di ridurre significativamente il rischio di contrarre la malattia, in particolare nei gruppi più vulnerabili. La vaccinazione infantile, ad esempio, ha mostrato un impatto positivo nel ridurre la mortalità causata dalla polmonite nei bambini sotto i 5 anni, un dato cruciale in un contesto globale dove la mortalità infantile resta elevata.
Oltre ai vaccini, altre misure di prevenzione, come la promozione dell’allattamento materno, la gestione della malnutrizione e il miglioramento delle condizioni igieniche, sono fondamentali per combattere la polmonite. Tali azioni non solo proteggono le persone dalla malattia, ma contribuiscono anche a ridurre la pressione sui sistemi sanitari.
Il ruolo cruciale della collaborazione globale
Per contrastare la polmonite a livello globale, è essenziale una collaborazione internazionale più forte. Le iniziative di vaccinazione, le campagne di sensibilizzazione e il rafforzamento dei sistemi sanitari sono strumenti fondamentali per ridurre il numero di decessi causati dalla malattia. L’accesso ai vaccini deve essere garantito a tutti, in particolare nelle aree più vulnerabili.
La Giornata Mondiale contro la Polmonite ci ricorda che la lotta contro questa malattia è una battaglia che richiede l’impegno di tutti, dai governi alle organizzazioni non governative, fino a ciascun individuo. Solo così sarà possibile arginare una delle principali cause di morte e rendere il mondo un posto più sicuro per tutti, specialmente per i più vulnerabili.