Voleva far saltare in aria la casa di un imprenditore: arrestato il boss della “Pizza Connection”. Altri tre in manette

Voleva far saltare in aria la casa di un imprenditore: arrestato il boss della “Pizza Connection”. Altri tre in manette

PALERMO – I carabinieri, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno arrestato quattro uomini accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore e di detenzione di armi.

L’operazione è avvenuta circa un mese fa, ma la notizia è stata resa pubblica solo oggi.

L’arresto del boss della “Pizza Connection”

Tra gli arrestati, figura Salvatore “Sal” Catalano, 83 anni, noto boss della “Pizza Connection”, un’operazione mafiosa degli anni Ottanta in cui la mafia esportava eroina da Palermo agli Stati Uniti, utilizzando una rete di pizzerie e ristoranti italiani. Con Catalano sono finiti in carcere Filippo Cimilluca, 48 anni, di Ciminna, Vito Pampinella, 64 anni, di Caccamo, e Antonio Baucina, 33 anni, di Palermo (del quartiere Zen), accusato di detenzione di armi. L’arresto è stato eseguito su ordine del G.I.P. Lirio Conti, convalidato anche dal Tribunale del riesame.

L’attentato ai danni di un imprenditore

Nel 2021, Cimilluca avrebbe imposto a un imprenditore una sorta di “società”, offrendogli un supporto economico in cambio di pagamenti mensili di 500 euro “a vita”. L’imprenditore, che nel 2023 dichiarò di aver saldato il debito, aveva deciso di vendere la sua attività. Tuttavia, gli fu chiesta una “buona uscita” di 30mila euro. Il rifiuto di pagare ha scatenato una serie di minacce. Le intercettazioni hanno rivelato che gli indagati cercavano pistole, prima nel Villaggio Santa Rosalia e poi nel quartiere Zen. L’intervento delle forze dell’ordine è avvenuto quando Cimilluca aveva parlato di acquistare chili di polvere da sparo per “far saltare la casa“. Questi elementi hanno convinto il G.I.P. Conti ad accogliere la richiesta di arresto avanzata dalla Procura, rappresentata dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dai sostituti Giacomo Brandini e Andrea Fusco.

Catalano, che aveva scontato 25 anni di condanna negli Stati Uniti, è rientrato in Italia nel 2016, dopo essere stato espulso dagli Stati Uniti. Ora, nonostante la sua età avanzata, è stato nuovamente arrestato e non gli sono stati concessi i domiciliari.