PALERMO – Poco meno di un centinaio di cittadini e comitati civici delle province di Enna, Caltanissetta e Agrigento hanno raggiunto Palermo per manifestare davanti a Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione Siciliana.
L’obiettivo è ottenere risposte concrete sulla crisi idrica che affligge i loro territori.
La protesta si è animata con megafoni e striscioni che recitano “acqua equa per tutti”, lanciando un messaggio forte al presidente della Regione, Renato Schifani, al quale sperano di illustrare le loro richieste di persona.
Piazza piena di deputati e attivisti
Tra i manifestanti si segnalano rappresentanti regionali del Codacons, il deputato Ismaele La Vardera, Roberta Schillaci del Movimento 5 Stelle e il sindaco di Enna, Maurizio Di Pietro.
Anche una delegazione di studenti universitari del comitato Trinacria si è unita alla protesta, evidenziando l’ampia partecipazione di diverse realtà sociali.
Acqua una volta ogni 6 giorni
Il sindaco di Enna, Maurizio Di Pietro, ha spiegato la situazione drammatica della sua città: “Da noi l’acqua arriva un giorno ogni sei giorni. La richiesta concreta, che avanziamo al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, è capire cosa fa la regione per tutte le attività di sua competenza. Bisogna ricordare che non occorre muoversi solo in stato di emergenza, le difficoltà sono note da tempo. Ci aspettiamo che il prossimo anno la regione faccia la sua parte, in un contesto di modificazioni climatiche ben note. L’Ancipa, che è il principale fornitore della nostra zona, ha una condotta che oggi perde novanta litri al secondo, questo è estremamente preoccupante“.
28 giorni senza acqua
La testimonianza di Daniele Marrali, residente ad Agrigento, dipinge uno scenario allarmante: “Ad Agrigento l’acqua in alcune zone è mancata anche per 28 giorni consecutivi. Oggi l’erogazione avviene una volta a settimana, ma il disagio è forte“.
Una situazione che rispecchia le difficoltà vissute anche a Enna e Caltanissetta, dove l’acqua viene distribuita con una cadenza simile.
Le difficoltà quotidiane
Annalisa Sferrazza, residente a Caltanissetta, ha raccontato: “Viviamo con i bidoni accanto. Chiediamo a Schifani di poter accorciare i turni. In alcune case vi sono problemi di pressione e l’acqua arriva soltanto quattro ore la notte“.
Emanuela Fragapane, arrivata ad Agrigento da Enna per la manifestazione, ha descritto un’estate drammatica: “Eravamo nel bel mezzo dell’estate ed è stato un incubo. Andavamo alla fontana, per prendere l’acqua, anche due volte al giorno. Adesso va un po’ meglio, ma l’acqua manca per sei giorni di fila. Siamo tre in famiglia. Abbiamo un bambino di otto anni e fare il bucato con la lavatrice è diventato impossibile“.
Le mamme di Caltanissetta
Le difficoltà sono particolarmente critiche per le famiglie con bambini piccoli.
Gabriela Bravo, del comitato delle mamme di Caltanissetta, ha spiegato: “Abbiamo bambini piccoli. Spesso l’acqua arriva di notte e siamo costrette a svegliare i nostri figli anche alle quattro del mattino per lavarli. Non abbiamo alternative. Siamo disperate“.
Le preoccupazioni per il futuro
Alcuni cittadini hanno condiviso le soluzioni estreme che adottano per risparmiare acqua.
“Siamo costretti ad adoperarci – ha raccontato Lina Falzone – e a risparmiare quanta più acqua possibile. Quando facciamo la lavatrice, ad esempio, stacchiamo il tubo dello scarico e raccogliamo l’acqua in una bacinella, per poterla riutilizzare per le faccende domestiche o per il bagno. Quando facciamo la doccia, nell’attesa che arrivi l’acqua calda, mettiamo una bacinella sotto il getto, perché non possiamo permetterci di sprecarne nemmeno una goccia“.
Il rischio che il lago Ancipa, principale fonte d’acqua per la zona, possa presto prosciugarsi è fonte di ulteriore preoccupazione.
“Gira voce che – ha dichiarato Totò Pecoraro – a breve sarà asciutto. Abbiamo letto che dovrebbero portare nei nostri comuni dei silos, da mettere a disposizione dei cittadini. Non crediamo però che questa sia la soluzione giusta. Bisogna affrontare il problema alla radice“.
Credit foto: Facebook – Totò Pecoraro