PALERMO – Alla fine di una partita dominata sul piano del gioco, dopo tre limpide occasioni da gol fallite tutte da Insigne, dopo un rigore sacrosanto negato dall’arbitro e dal VAR, il Palermo, complice, dispiace dirlo, Desplanches, ma anche Ceccaroni, ha incassato ieri al 90° un gol che ha consentito al Cittadella di passare per la seconda volta di seguito al Barbera.
La prima volta, era il 12 novembre dell’anno scorso, il Cittadella aveva vinto con un gol al 97° sempre di Pandolfi, ma alla fine di una partita noiosa e senza emozioni. Ieri le emozioni ci sono state, ma il risultato è stato sempre a favore dei ducali per 1 a 0.
Cosa non ha funzionato ieri? Innanzitutto la mancanza di precisione di Insigne sotto porta: il numero 11 in maglia rosa nei primi trenta minuti di gioco ha avuto per quattro volte la possibilità di segnare: per due volte il portiere ospite si è superato riuscendo a respingere, per due volte Insigne ha sparato alto.
Il primo tempo, con l’inedita presenza di Le Douaron al centro del trio d’attacco con sia Henry sia Brunori in panchina, aveva visto un Palermo volenteroso, manovrare con discreto ritmo e concludere tante volte in porta, senza riuscire a perforare la rete avversaria.
Nel secondo tempo il ritmo è calato, la volontà è rimasta, ma occasioni da gol non ne sono arrivate. C’è stato però un episodio che grida vendetta: al 69° minuto Nedelcearu, su un cross da sinistra, ha tentato di colpire di testa, ma è stato lui ad essere colpito alla testa in maniera inequivocabile dai pugni del portiere avversario in uscita senza che arbitro e guardalinee intervenissero e, cosa ancora più grave, senza che il VAR segnalasse la cosa. Eppure il rigore è sembrato netto.
Non bisogna negare che Dionisi non le abbia tentate tutte, facendo, per la prima volta da quando è al Palermo, giocare insieme per uno tratto di partita Henry, entrato al posto di Le Douaron, e Brunori che aveva sostituito Verre.
Intanto il Palermo ha perso un’altra occasione se non per accorciare la classifica almeno per non fare aumentare ulteriormente il distacco dal gruppo di testa, questa volta in casa e contro una squadra che, prima della partita, era ultima in classifica e che nelle ultime tre partite giocate in trasferta non aveva raccolto nemmeno un punto.