Al Liceo “N. Spedalieri” di Catania omaggio al grande Angelo Musco

Al Liceo “N. Spedalieri” di Catania omaggio al grande Angelo Musco

CATANIA – Il 25 ottobre, presso l’Auditorium del Liceo classico “N. Spedalieri” di Catania, si è parlato di teatro, cinema e letteratura nella filmografia di Angelo Musco. Ospiti di elevata caratura artistica e di grande spessore formativo per gli studenti sono stati il nipote omonimo, Angelo Musco, il critico cinematografico Mario Patanè e l’attore regista Santi Consoli.

Dopo i saluti della Dirigente, Vincenza Biagia Ciraldo, vi è stata la presentazione del libro “Càspeta! Il Cinema di Angelo Musco”, curato da Nino Genovese e Mario Patanè, edito da Iacobelli per conto del Centro Sperimentale di Cinematografia Cineteca Nazionale di Roma, già presentato in anteprima assoluta nella Sala Stampa del Senato.

La professoressa Nunzia Velardita, moderatrice dell’incontro, ha presentato la figura di Musco nel contesto della Catania della Belle Époque, legandola a figure di spicco a livello non solo isolano ma di respiro europeo, quali Martoglio, Pirandello, Scarpetta, Grasso, Capuana. Insieme al nipote omonimo, figlio di Vittorio, l’ultimo dei quattro figli di Angelo Musco, sono stati ripercorsi alcuni momenti caratterizzanti della biografia del grande attore, che, nato in uno dei quartieri più umili di Catania, vicino la Porta Garibaldi (“U Furtinu”) sin da piccolo rivelò doti da grande istrione e tanta abilità nel passare da un registro all’altro, con una naturalezza agevolata dalla sua straordinaria mimica e dalla vivacità tipica del siciliano medio di allora.

Il nipote Angelo Musco ha risposto alle domande della moderatrice, la quale ha evidenziato i legami con la commedia latina di Plauto, i riferimenti letterari ai conterranei Verga, Capuana, Martoglio, Pirandello, la peculiarità dell’opera dei Pupi e le analogie tra Musco e Totò. Inoltre ha raccontato alcuni episodi della vita privata del nonno. L’attore Santo Consoli ha narrato qualche aneddoto divertente sull’attore e ha messo in rilievo l’importanza di conoscere la lingua e la storia della Sicilia. È stato illustrato il libro che contiene testimonianze preziose di Brancati, di Gramsci, di autorevoli critici dell’epoca.

Subito dopo vi è stata la proiezione del film documentario del 1953 “C’era una volta Angelo Musco”, di Giorgio Walter Chili, recentemente restaurato dal Centro sperimentale di Cinematografia di Roma grazie all’intervento e alle cure di Mario Patanè. Ideatore e direttore artistico, dal 1985 al 1995, degli Incontri con il Cinema di Aci Catena, Mario Patanè ha collaborato al Festival Internacional de Cine de Acción y Aventura e alla Mostra Viva del Mediterrani di Valencia. Ha ideato e diretto, dal 2005 al 2011, la manifestazione CineNostrum, nell’ambito della quale ha curato i volumi dedicati, tra gli altri, a Morricone, Verdone, Piovani e Christian De Sica. È stato proprio lui a recuperare alcuni film di Musco, destinati, altrimenti, ad andare perduti.

Dopo la proiezione, i ragazzi delle classi presenti hanno animato il dibattito con molti interventi. “Sono felicissima di aver dato un senso ad un nome che ricorre spesso a Catania, perché ad Angelo Musco sono intitolate scuole, palestre e teatri. Grazie per quest’opportunità“, ha dichiarato Miriam, mentre altri annuivano. Molte le domande al nipote, soprattutto sui ricordi di famiglia, su quale fosse il suo film preferito o la piéce teatrale più conosciuta e amata dal pubblico.