CATANIA – Avrebbe fruttato 70 milioni di euro il carico di 3.500 chilogrammi di marijuana sequestrato ai 15 trafficanti, di nazionalità italiana e albanese che sono finiti in manette al termine dell’operazione “Odissea”, condotta dal comando provinciale della guardia di finanza di Catania.
Si tratta di: Giancarlo Galatello, Oresti Mufali, Gabriele Spagnoli, Domenico Bottino, Albert Shquau, Erion Mucaj, Ermir Baja, Jodian Shametaj, Emiliano ShametajJ, Gentian Hoxhaj, Fatjion Hoxhaj, Erson Zhuka, Maria Grazia Pastura, Francesco Gatto, Salvatore Franco.
Parliamo di indagini avviate non “ex novo” perché hanno preso avvio da una precedente operazione denominata “Reset”, conclusa nel 2013, che portò all’arresto di 24 soggetti per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, rapina, usura, armi e droga.
L’operazione permise di accertare l’esistenza di due organizzazioni criminali – una delle quali con base in territorio laziale, l’altra attiva tra le province di Catania e Ragusa -, costituite per lo più da albanesi, che pur vivendo stabilmente in Italia garantivano la fornitura di ingenti quantitativi di marijuana.
I carichi di stupefacenti provenienti dall’Albania erano per lo più diretti ad altre due organizzazioni criminali catanesi ed, in particolare, al “Gruppo della Stazione” e al sodalizio capeggiato da Paolo Di Mauro, esponente di spicco della famiglia mafiosa “Pillera”, deceduto nell’aprile 2014.
Un’operazione che segna “un punto di non ritorno in termini di grandi risultati” chiosa il procuratore capo del Repubblica di Catania Michelangelo Patanè
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