CATANIA – “Con il nuovo contratto collettivo integrativo, di cui abbiamo esaminato la bozza del luglio 2024, si sta concretizzando un inaccettabile processo di demansionamento” e “non avremmo partecipato al concorso se queste fossero state le condizioni iniziali“, quindi “ci sentiamo profondamente delusi“.
Così si esprime Maria Malgioglio a nome dei colleghi cancellieri esperti di Catania che hanno manifestato davanti al Palazzo di Giustizia, aderendo in massa allo sciopero nazionale di categoria.
Cancellieri esperti sul piede di guerra
“Noi chiediamo – spiega Maria Malgioglio – di accedere a una fascia superiore, la cosiddetta terza area, e siamo fortemente contrari all’idea di una ‘famiglia giudiziaria’ che ci esclude, cancellando di fatto la qualifica di cancelliere esperto, relegandoci al semplice ruolo di cancellieri“.
“Le nostre richieste – aggiunge – che al Ministero della Giustizia potrebbero sembrare irrilevanti, sono invece di fondamentale importanza per noi cancellieri esperti. Abbiamo superato un concorso indetto dal Ministero nel 2020 con una qualifica specifica, che prevedeva un criterio selettivo basato sulla nostra esperienza pluriennale come iscritti all’albo degli avvocati; infatti, la maggior parte di noi è costituita da ex avvocati, quindi proveniamo dal mondo della giustizia con un’elevata professionalità e specializzazione.
Tutta colpa del nuovo contratto collettivo integrativo
Inoltre, questo concorso richiedeva una significativa esperienza anche per i candidati interni alla Pubblica Amministrazione e al Ministero stesso. Non avremmo preso parte a questo concorso se avessimo saputo che le condizioni sarebbero state quelle delineate dal nuovo contratto collettivo integrativo. Per questo motivo ci sentiamo profondamente delusi“.