Processo “Università bandita”, per l’abuso d’ufficio i pm di Catania sollevano questione di legittimità

Processo “Università bandita”, per l’abuso d’ufficio i pm di Catania sollevano questione di legittimità

CATANIA – La Procura di Catania, durante l’udienza di repliche del processo ‘Università bandita’, ha sollevato una questione di legittimità costituzionale riguardante l’abrogazione dell’articolo 323 del codice penale, che disciplina il reato di abuso d’ufficio. Il processo si svolge davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Catania e verte su presunti concorsi truccati nell’ateneo catanese.

Il Tribunale ha fissato una nuova udienza per il 21 ottobre, nella quale verranno ascoltate tutte le parti coinvolte, compresi i collegi di difesa, prima di prendere una decisione sulla richiesta della Procura.

A processo ci sono 51 imputati, per i quali la Procura ha richiesto 39 condanne e 12 assoluzioni. Le accuse spaziano tra numerosi capi d’imputazione, tra cui corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura etnea e condotta dalla Digos della Questura, ebbe inizio nel 2019 e portò alle dimissioni dell’allora rettore Francesco Basile e alla programmazione di nuove elezioni universitarie. Secondo le intercettazioni, sarebbero stati predisposti a tavolino numerosi bandi e assegnazioni di cattedre. Tra gli indagati figurano anche l’ex rettore Giacomo Pignataro e diversi ex direttori di dipartimento.