MARSALA – Il Gip del tribunale di Marsala, Sara Quittino, ha archiviato il procedimento penale avviato due anni fa nei confronti di due coniugi.
Il processo
Lui di Marsala e lei ucraina, nel gennaio 2022 avevano presentato al consolato italiano a Kiev la richiesta di trascrizione nei registri anagrafici italiani di un bambino nato in Ucraina con la tecnica della maternità surrogata.
Le pratiche di surrogazione della maternità sono consentite dalla legge ucraina, ma in Italia è un reato che in base all’articolo 12 della L. 19 febbraio 2004, n. 40, è punito con la pena della reclusione fino a 6 anni e della multa da 600mila ad un milione di euro.
La difesa
I legali Giovanni Galfano e Andrea Accardi, del Foro di Marsala, hanno difeso i giovani. Davanti al gip hanno sostenuto: “l’insussistenza della competenza del giudice italiano, che la maternità surrogata in Ucraina è legale, che nella formazione dell’atto di nascita del neonato non era stato dichiarato il falso e non erano stati utilizzati documenti falsi e che la Corte europea in diverse pronunce ha ritenuto legittime le tecniche di procreazione assistita nel preminente interesse dei bambini”.