CATANIA – Rimane alta l’attenzione circa l’eventuale abbattimento degli Archi della Marina a Catania. Tra dubbi e perplessità, c’è chi avanza altre idee/ipotesi: trasformarli in passeggiata, per esempio, anziché distruggere uno dei simboli storici del capoluogo etneo.
Archi della Marina, la proposta di Orazio Grasso
“Mi desta parecchia preoccupazione l’idea di un piano regolatore portuale che preveda l’abbattimento degli storici ‘Archi della Marina’, una vera e propria icona che rappresenta da più di 100 anni l’immagine e il paesaggio distintivo della nostra città“.
Lo dichiara il capogruppo Mpa al Consiglio Comunale di Catania Orazio Grasso.
Piuttosto, “gli stessi Archi, una volta dismessa e interrata la linea ferroviaria potrebbero rappresentare una lunga passeggiata per cittadini e croceristi, che potrebbe regalare una visuale del tutto inedita e caratteristica per chi dal porto volesse raggiungere il centro città“.
“Si potrebbe, magari, immaginare la realizzazione di un accesso pedonale in prossimità del Duomo. Auspico che tutto ciò vada rivisto nel tentativo di preservare l’identità dell’opera“, prosegue.
Invece, “credo sia sia giunto il momento di discutere dell’abbattimento delle decine di capannoni abbandonati presenti in via Cristoforo Colombo e via Acquicella Porto: come l’ex Cementificio, il Mulino Santa Lucia e altri che contribuiscono inevitabilmente a dare un senso di degrado e abbandono all’intera area”.
“Riconvertirli per il bene della città”
“Invece di abbattere gli Archi della Marina di Catania, trasformiamoli in un luogo fruibile per la cittadinanza e per i turisti. Sono innumerevoli gli esempi di successo di architettura industriale riconvertita: luoghi che rappresentano il passato, restituiti in maniera funzionale alla collettività. In tal senso ho anche depositato all’Ars un disegno di legge sulla valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale“.
Così la deputata del Pd all’Ars, Ersilia Saverino.
“In questo progetto potrebbe essere coinvolta l’Università di Catania o si potrebbe fare un concorso per selezionare le migliori idee rispetto anche al territorio catanese. Seppur, da quanto si apprende dalla stampa, la parte ‘barocca’ degli Archi non sarebbe toccata dal nuovo piano regolatore del porto, la restante parte può diventare un’opportunità per fare qualcosa di bello e di buono per la città“, conclude Saverino.