PETRALIA SOTTANA – La prima sezione del TAR Sicilia ha sospeso i lavori di realizzazione dell’osservatorio FlyEye sul Monte Mufara, nelle Madonie. Il progetto è gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Uno stop che secondo il ministro del Made delle Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, potrebbe alla lunga “minare la credibilità internazionale dell’Italia”. Esa può valutare dallo scorso anno anche il trasferimento del progetto dalla Sicilia alle Isole Canarie. Venerdì 6 settembre a Piano Battaglia era prevista la cerimonia di posa della prima pietra organizzata dalla stessa Agenzia Spaziale Europea, al suo posto ci sarà un presidio di protesta della associazioni ambientalista opposte al progetto.
Cos’è l’Osservatorio FlyEye (occhio di mosca)
L’osservatorio Flyeye è una struttura progettata per individuare e monitorare oggetti celesti potenzialmente pericolosi per la Terra, i Neo (Near-Earth Objects), come asteroidi e comete. Il nome “FlyEye” deriva dalla tecnologia che imita la struttura dell’occhio di una mosca, composto da piu lenti che lavorano insieme per catturare un campo visivo piu ampio. Il “Flyeye” è stato sviluppato per scoprire e tracciare asteroidi e comete con maggiore rapidità e precisione, migliorando la capacità di prevedere possibili collisioni con la Terra. Questo tipo di osservatorio è parte del programma Space Situational Awareness dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che ha l’obiettivo di proteggere la Terra monitorando le attività nello spazio circostante.
Osservatorio FlyEye: in Sicilia primo nel suo genere
L’osservatorio sul Monte Mufara in Sicilia sarebbe il primo nel suo genere. Il progetto prevede un investimento complessivo di 12 milioni di euro finanziato da Esa, con ricadute sul territorio stimate dall’Agenzia Spaziale Europea per circa 1,5 milioni di euro tramite l’indotto. La realizzazione del progetto, già rallentata dalla lentezza delle autorizzazioni, è stata bloccata il 4 settembre con l’accoglimento dell’istanza presentata al Tar Sicilia da Club Alpino Italiano, Legambiente Sicilia, LIPU e WWF Sicilia. Le associazioni avevano sollevato preoccupazioni sull’impatto ambientale delle opere, in particolare per la zona protetta del Parco delle Madonie. Il luogo scelto per la costruzione dell’osservatorio si trova infatti in Zona A, riserva integrale a protezione assoluta, senza possibilità che ci siano deroghe a norma di legge per le costruzioni. Lo si legge in un articolo del 10 agosto 2023 pubblicato sulla rivista ufficiale del Club Alpino Italiano, Lo Scarpone.
Le preoccupazione del ministro Adolfo Urso
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha avuto un colloquio telefonico con il Direttore Generale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) Josef Aschbacher. Al centro della conversazione c’è stata proprio la decisione del TAR siciliano di sospendere i lavori per la costruzione dell’osservatorio FlyEye. “Abbiamo salvaguardato questo importante investimento, che posiziona l’Italia come leader nel settore spaziale a livello globale, quando sembrava ormai compromesso per i ritardi autorizzativi e spostato ad altra sede – ha evidenziato Urso in una nota diffusa questo pomeriggio -. Confidiamo ora che la giustizia amministrativa confermi l’interesse strategico di questo progetto anche a tutela della reputazione e della credibilità internazionale del nostro Paese“.
L’esultanza di Club Alpino Italiano, Legambiente Sicilia, LIPU e WWF Sicilia
Il progetto aveva subito in passato ritardi a causa delle autorizzazioni locali, tanto che l’Esa aveva considerato, lo scorso anno, lo spostamento del sito alle Canarie, pronta ad accoglierlo senza ostacoli. Una considerazione che non preoccupare le associazioni ambientaliste siciliane opposte alla costruzione del telescopio e che hanno accolto la notizia comunicando il blocco “per il momento” dello “scempio nel Parco delle Madonie”. “Le Associazioni ricordano che venerdì 6 settembre dalle ore 12:00 alle ore 16:30 era prevista la cerimonia di posa della prima pietra organizzata dell’Agenzia Spaziale Europea e dall’Agenzia Spaziale Italiana, alla presenza di varie Autorità nazionali, regionali e locali – ha evidenziato sui propri social Legambiente Sicilia – . Per questo hanno in contemporanea organizzato un presidio di protesta a Piano Battaglia“.
Foto: Osservatorio FlyEye © Mario Vaccarella