Venditti in concerto a Catania nel bel mezzo della “bufera”, sul palco lacrime e commozione – VIDEO

Venditti in concerto a Catania nel bel mezzo della “bufera”, sul palco lacrime e commozione – VIDEO

CATANIA – Una serata di emozioni, lacrime e brani intramontabili alla Villa Bellini di Catania che ieri sera ha ospitato Antonello Venditti, protagonista al momento di una “bufera” mediatica scatenata dalle parole che domenica scorsa, a Barletta, l’artista ha rivolto a una ragazza disabile.

Un’uscita decisamente infelice che ha scatenato indignazione e risentimento da parte di molti, rimasti delusi dalla sua “caduta di stile“. Un errore su cui non tutti intendono mettere una pietra sopra.

Il discorso a inizio concerto

Un concerto decisamente delicato per Venditti che, per la prima volta dopo l’episodio di Barletta, si è ritrovato faccia a faccia con il suo pubblico.

Proprio alla luce dell’accaduto, il cantautore ha aperto la serata con un discorso che ha lasciato trasparire il suo stato d’animo: “Non sono io quello lì. Voi mi conoscete… non so che fare, sono nudo come un verme e alla gogna di tutti. E questo non è bello, però c’ho le spalle larghe“.

Se fosse capitato a un ragazzo o a una ragazza che sta cominciando…“, ha aggiunto riferendosi al forte impatto che polemiche di questo tipo possono avere sulla vita di chi come lui, per un errore che indubbiamente poteva essere evitato, inizia a passare per mostro, smettendo di essere – almeno per adesso – l’idolo di intere generazioni.

Sentirmi toccato da questo mi ha fatto del male, costretto per un equivoco a scusarmi con tutti e a fare la parte del mostro senza che qualcuno possa realmente difendermi. Io ho solo questa: la voce, la volontà, la voglia, il cuore e qualche volta anche il coraggio“.

Ed è così che si chiude questa parentesi iniziale, agli occhi di molti necessaria, che ha posticipato solo di pochi minuti il via alla scaletta di successi che da decenni fanno cantare ed emozionare migliaia di persone.

 

 

Via al concerto

L’evento musicale è iniziato sulle note di “Bomba O Non Bomba“, per poi proseguire su quelle di “Sotto il segno dei pesci” e di “Giulia“. Un incipit intenso, seguito da “Lacrime Di Pioggia“, preceduta da un’introduzione in cui Venditti ha parlato del rapporto con i genitori.

Non meno toccante “Peppino“, il brano dedicato al figlio Francesco, sulle cui note Antonello Venditti si è commosso, attribuendo il suo “eccesso di sensibilità” al momento di fragilità che sta attraversando dalla sera del concerto in Puglia.

 

 

A conclusione di quella che si potrebbe definire la prima parte dell’evento ha cantato “Giulio Cesare“, in ricordo dei suoi anni tra i banchi di scuola.

 

I 40 anni di “Cuore”

Se è vero che le canzoni cantate fino a quel momento sono alcune delle colonne portanti del suo repertorio, il tour in corso in realtà è dedicato all’anniversario diCuore“, l’album pubblicato nel 1984, che quest’anno compie 40 anni.

Una sfilza di successi che l’artista ha voluto celebrare uno per uno, trasformando il concerto in un vero e proprioracconto” che lo ha visto – prima di ogni esibizione – narrare almeno un aneddoto sull’origine dei suoi brani. Una “trovata” che ha permesso al pubblico di scoprire curiosità inedite sui propri pezzi preferiti.

Un viaggio nei ricordi

Prima tra tutte l’intramontabile “Notte Prima Degli Esami” che, come lui stesso ha affermato, sembra possedere il dono dell’eternità. Ha fatto seguito “Mai Nessun Video Mai” che – pur essendo stata scritta in un’epoca in cui la tecnologia era solo una lontana possibilità – oggi descrive in modo incredibilmente veritiero come l’autenticità di un momento non possa essere mantenuta nemmeno dai video con cui ormai si cerca di immortalare ogni cosa.

Il brano “Qui” ha permesso di fare un tuffo nel ’68, per riportare alla mente gli scontri tra gli studenti della Facoltà di Architettura e le Forze dell’Ordine che lottavano per sgombrare i locali occupati dai giovani “rivoluzionari”. Venditti è passato poi a “Non è La Cocaina” con cui ha ricordato la diffusione delle droghe pesanti negli anni Ottanta.

La figura di Lucio Dalla, storico amico di Venditti, è stata la chiave invece per spiegare le origini della celebre “Ci Vorrebbe Un Amico“, ispirata proprio al forte legame con il cantautore bolognese.

 

 

Non sono mancati riferimenti politici ancora più espliciti dei precedenti, come quello a Craxi, a cui Venditti ha dedicato “L’Ottimista“, un chiaro esempio di satira politica.

Un momento particolarmente toccante ha preceduto l’esibizione sulle note di “Piero e Cinzia“, di cui l’artista non si è limitato a spiegare il significato. Inevitabile infatti per Antonello Venditti fare riferimento anche alla ragazza autistica, omonima della protagonista della canzone, contro cui a Barletta si era scagliato. È stato in quel momento che sul volto del cantautore si è letto molto più di un semplice velo di commozione e rammarico.

A chiusura dell’album si colloca “Stella“, dedicato ai tre agenti della scorta di Falcone (Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani), uccisi insieme al magistrato il 23 maggio del ’92 a Capaci.

A fine serata i suoi più grandi successi

Una volta concluso il viaggio nel passato, è arrivato il momento di “Di’ una parola“, il suo brano più recente.

Subito dopo Venditti si è esibito cantando i suoi più grandi successi: “Che Fantastica Storia è La Vita“, “Dalla Pelle Al Cuore“, “Unica“, “Amici Mai“, “Alta Marea“, “Benvenuti In Paradiso“, “In Questo Mondo Di Ladri” e “Roma Capoccia“.

 

 

L’inconfondibile calore catanese

Catania è una città speciale. Era un concerto davvero difficile“, ha detto l’artista a conclusione della serata, lasciando trasparire quanto sia stato determinante l’amore del pubblico catanese che sembra aver lasciato fuori dalla Villa Bellini l’indignazione per l’accaduto, sprigionando comunque il suo inconfondibile calore.