Emergenza sangue in Sicilia e soprattutto a Catania, l’appello di Trantino

Emergenza sangue in Sicilia e soprattutto a Catania, l’appello di Trantino

CATANIA – In Sicilia e a Catania in modo particolare c’è una straordinaria carenza di sangue che sta mettendo a serio rischio il trattamento sanitario “salvavita” a migliaia di pazienti, soprattutto talassemici, che hanno bisogno continuo di trasfusioni.

Sindaco Trantino dona il sangue

Un grido d’allarme degli operatori sanitari raccolto dal primo cittadino Trantino.

Il Sindaco di Catania, Avv. Enrico Trantino, infatti, insieme al dirigente responsabile del Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato della salute regionale, dott. Giacomo Scalzo, accompagnati dal direttore generale dell’Arnas Garibaldi di Catania, dott. Giuseppe Giammanco, hanno dato concreta testimonianza e seguito a alla riunione, avvenuta qualche giorno fa nella Prefettura di Catania, per affrontare l’annosa emergenza relativa carenza ematica in Sicilia, donando il proprio sangue nella Struttura di Medicina Trasfusionale dell’ospedale di Piazza Santa Maria di Gesù, diretta dal dott. Santi Sciacca.

Emergenza massima a Catania

Catania, tra l’altro, è la provincia con meno donazioni di sangue e che attinge sacche per le trasfusioni da altre province siciliane le quali però stanno registrando a loro volte carenze di donazioni, lasciando così in emergenza le necessità delle strutture sanitarie territoriali etnee.

Solo a Catania abbiamo circa seicento pazienti talassemici in grave stato di bisogno e i due terzi di persone affette da queste patologie sono in Sicilia“, ha il sindaco Trantino, lanciando un appello pubblico per i potenziali donatori.

Talvolta ci chiediamo cosa possiamo fare per aiutare il prossimo. Quello di donare sangue per colmare l’attuale gravissima carenza è un’occasione per farlo, perché con un piccolo gesto si può salvare la vita ad altre persone e venire incontro alle difficoltà dei reparti ospedalieri. Donando il proprio sangue si compie un gesto di concreto aiuto a chi soffre. Pensateci”, prosegue.

Le parole del manager dell’Arnas Garibaldi

L’unico modo – ha detto il manager dell’Arnas Garibaldiper contrastare la riduzione di donazioni nella nostra terra, cercando di infondere consapevolezza nei cittadini, soprattutto se ragazzi in età adolescenziale o giovani adulti, è quella di dare l’esempio e compiere un gesto d’amore”.

“Si tratta di un gesto che, nondimeno, serve anche a verificare le proprie condizioni di salute senza spendere denaro, investendo solo pochi minuti del proprio tempo”, conclude.

Quando, come e dove donare

È possibile donare sangue intero ed emocomponenti in aferesi (plasma, piastrine o donazione multicomponent) tutti i giorni, compresi i festivi, dalle ore 7.30 alle ore 11.30, anche previo appuntamento.

Il Centro raccolta sangue dell’Ospedale Garibaldi è operativo in piazza santa Maria di Gesù padiglione 12 accanto alla chiesa tutte le mattine dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 11,30 telefono 095-7594000 negli stessi orari.

Al Policlinico Universitario, invece, l’unità di raccolta ospedaliera si trova al piano primo dell’edificio 7 del Presidio Ospedaliero “Gaspare Rodolico”, via Santa Sofia 78, Catania, telefono 095.3781874 dalle ore 7.30 alle ore 13.00.

I nuovi donatori e coloro che non hanno donato negli ultimi due anni saranno sottoposti al controllo di screening previsto dalla normativa regionale vigente.

La prima donazione è, pertanto, rinviata all’esito favorevole degli esami sierologici per sifilide, HIV, epatite B e C e dell’esame emocromocitometrico.

Prima della donazione è possibile fare una colazione leggera con caffè, the, marmellata, pane o fette biscottate.
Non assumere latte o derivati (crema, yogurt, burro e formaggi).

Ai sensi dell’art. 8 della Legge 219/2005, infine, “I donatori di sangue e di emocomponenti con rapporto di lavoro dipendente, ovvero interessati dalle tipologie contrattuali di cui al decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, hanno diritto ad astenersi dal lavoro per l’intera giornata in cui effettuano la donazione, conservando la normale retribuzione per l’intera giornata lavorativa”.