Quel naufragio di polemiche e teorie sul caso Bayesan

Quel naufragio di polemiche e teorie sul caso Bayesan

PALERMO – Errore umano, malfunzionamenti dello yacht o semplice “destino”? È strano come una tragedia sfoci agli occhi di chi racconta e di chi ascolta, solo in polemiche, dibattiti e tante parole al vento.

Ma dietro quel cumulo soffocante di parole, mettiamo in secondo piano il soggetto dell’azione concentrandoci solo in complementi futili a se stessi.

Cerchiamo adesso di fare un punto, per quanto possibile, di cosa è accaduto quel 19 agosto al Porticciolo di Palermo.

I corpi ancora dispersi

Continuano le ricerche degli speleosub nel tentativo di recuperare l’ultimo corpo delle vittime e ricostruire il tortuoso puzzle. Ieri sono stati recuperati quattro dei sei cadaveri che i sommozzatori dei vigili del fuoco stavano cercando da tre giorni. Si tratta delle salme di Jonathan Bloomer, il banchiere presidente della Morgan Stanley International, della moglie Anne Elizabeth, del legale Chris Morvillo e della moglie Nada.

Gli esperti hanno oggi rinvenuto il quinto corpo: è di Mike Lynch; manca all’appello soltanto la figlia 18enne Hannah.

Sembra dunque essere svanita del tutto la speranza di trovare vivi i dispersi. Bilancio dei sopravvissuti che resta al momento di 15 persone delle 22 totali che erano a bordo dello yacht.

L’interrogatorio al Comandante

È stata aperta dalla Procura di Termini Imerese un’inchiesta per naufragio colposo al momento contro ignoti, “inaugurata” con la testimonianza del sopravvissuto comandante di barca, il neozelandese James Cutfield.

L’interrogatorio si è protratto fino a tarda sera, tentando di ricostruire le dinamiche dell’inabissamento per acquisire dettagli tecnici utili alle indagini.

Errore umano e manovre sbagliate

Una strada che sta prendendo piede è quella dell’errore umano, di una serie di scelte e manovre sbagliate che avrebbero portato alla tragedia. Sulla teoria si è fiondato ai microfoni del Corriere della Sera, Giovanni Costantino, ad di Italian Sea Group che controlla Perini Navi, la società che ha costruito il Bayesian nel 2008.

Sono intervenute delle situazioni che hanno compromesso la stabilità della nave. Nei video si vede che la nave era all’ancora. A un certo punto l’ancora perde la presa e lei si sposta trascinata dal vento che la spinge prendendola in pancia. La spinge per 4 minuti che noi definiamo di scarrocciamento, la ruota e la pone nella posizione in cui è affondata“.

In questi 4 minuti — e mi assumo la responsabilità di quel che dico — la nave ha già preso acqua. Perché lo dico? Perché dalle immagini video che tutti avete pubblicato si vede l’albero in verticale prima tutto acceso e poi spento, tranne la lampadina in testa che prende energia da una batteria“.

Secondo Costantino “bisognava blindare scafo e coperta chiudendo porte e portelli. Poi accendere i motori e tirare su l’ancora o sganciarla automaticamente, mettere la prua al vento e mandare giù la chiglia“.

Teorie di complotto e coincidenze da brividi

Dietro la tragedia si sono costruite una serie di idee e strade alternative che mirano al complotto, al “non detto” e paradossalmente si basano su coincidenze da brividi.

Lynch era un imprenditore britannico attivo nel settore tecnologico e co-fondatore di Autonomy, un’azienda di software che fu acquisita da HP nel 2011 per 11 miliardi di dollari. L’operazione finì al centro di molte controversie legali, apparentemente conclusesi lo scorso giugno con l’assoluzione di Lynch da tutte le accuse.

Ciò che ha alimentato le teorie di complotto? Lo stesso giorno del naufragio, Stephen Chamberlain, ex vicepresidente di Autonomy, socio di Lynch e anche lui coinvolto nel caso giudiziario, è stato trovato morto tra le strade di Stretham, nel Regno Unito.

L’uomo sarebbe stato investito da un’auto e secondo le Autorità si tratta di un semplice incidente, ma naturalmente la coincidenza spaventosa ha portato ad una serie infinita di possibili retroscena.