Dormire russando e dormire grazie ai sonniferi

Dormire russando e dormire grazie ai sonniferi

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Nino Rizzo

Che consigli mi date per non russare più? (R.F.)

Il 45% degli adulti sani russa di tanto in tanto, mentre il 25 per cento russa abitualmente. Il problema del russamento è più frequente tra gli uomini e tra le persone in sovrappeso, e di solito peggiora con l’invecchiamento. Può essere sintomo di ostruzioni respiratorie e non va mai sottovalutato. L’otorinolaringoiatra è lo specialista di riferimento. Dal punto di vista medico russare significa disturbare il ritmo fisiologico del sonno e quindi un impedimento a riposarsi correttamente. Può essere inoltre sintomo di apnea ostruttiva del sonno, che a sua volta può causare problemi di salute gravi e non facilmente risolvibili. L’apnea ostruttiva nel sonno è caratterizzata da diverse interruzioni della respirazione, che possono durare anche più di 10 secondi ciascuna, dovute al restringimento o al collasso delle vie aeree superiori. Il ciclo del sonno risulta alterato, quindi il paziente si sente poco riposato, nonostante trascorra un tempo sufficiente a letto. Chi soffre di apnea può avere da 30 a 300 episodi simili per notte. L’effetto immediato dell’apnea ostruttive del sonno è che il paziente deve dormire meno profondamente e tenere tesi i muscoli della gola per consentire all’aria di raggiungere i polmoni; chi russa non si riposa a sufficienza, quindi può rimanere affaticato durante il giorno e ne possono risentire il rendimento sul lavoro, la condotta di guida o l’uso dei macchinari. L’apnea nel sonno, se non adeguatamente curata, fa aumentare il rischio di infarto, ictus, diabete e molti altri problemi medici. Chi russa molto dovrebbe farsi visitare dal medico per escludere le apnee nel sonno: per “russare molto” intendiamo il russamento costante, indipendente dalla posizione, oppure che ha un impatto negativo sul sonno del compagno di letto. L’otorinolaringoiatra esaminerà attentamente il naso, la bocca, la gola, il palato e il collo e completando la visita con una fibrorinoscopia. L’esame può far capire se il russamento è provocato da un’allergia nasale, da un’infezione, da un’ostruzione nasale o dalle tonsille e adenoidi gonfie. Per capire se il russamento è causato dalle apnee del sonno, può essere necessario uno studio in laboratorio oppure a domicilio del paziente. Le terapie dipendono dalla diagnosi e dall’entità del restringimento delle vie aeree superiori ed in alcuni casi possono essere anche coinvolti diversi specialisti. Il russamento o l’apnea nel sonno possono guarire grazie a diverse terapie prescritte dall’otorinolaringoiatra o dal chirurgo maxillo-facciale. L’apnea ostruttiva del sonno viene curata il più delle volte con un dispositivo che riapre le vie aeree con una pressione positiva di lieve intensità. La pressione viene esercitata da una mascherina nasale indossata durante il sonno. Questa terapia è detta CPAP, ed è attualmente la terapia d’elezione per i pazienti affetti da apnee ostruttive del sonno. L’uvulopalatofaringoplastica (UPPP) è un intervento chirurgico in grado di curare il russamento e l’apnea ostruttiva nel sonno. Rimuove il tessuto del palato molle in eccesso e riapre le vie respiratorie. Il tessuto rimasto, inoltre, si indurisce guarendo, e quindi si minimizzano le vibrazioni dei tessuti. Le vie aeree possono essere ancor più allargate se all’intervento si aggiunge anche una tonsillectomia. Gli interventi di termoablazione eliminano l’eccesso di tessuto nei turbinati nasali, alla base della lingua e/o nel palato molle e sono usati sia per il russamento sia per le apnee ostruttive. Tra i metodi usati per aumentare la rigidità del palato molle senza rimuovere alcun tessuto ricordiamo l’iniezione di una sostanza irritante che irrigidisce la zona circostante l’ugola. Un altro metodo comporta l’impianto di inserti (procedura Pillar) nel palato molle. Per alcuni pazienti che russano o soffrono di apnee nel sonno, può essere indicato un apparecchio ortodontico su misura, che spinge in avanti la mascella. Deve essere posizionato e adattato da un otorinolaringoiatra, da un dentista o da un ortodontista specializzato. Per alcuni pazienti, infine, è consigliabile dimagrire in modo significativo per migliorare i problemi di russamento e di apnee nel sonno. I dispositivi in commercio per non russare in vendita in farmacia sono molti ma non ci sentiamo di consigliarvene uno in particolare. Al solo Ufficio Brevetti degli Stati Uniti ne sono registrati più di 300 come cura per il russamento, tra i diversi metodi ricordiamo i prodotti che impediscono di dormire supini, perché di solito chi dorme in questa posizione russa di più. Alcuni dispositivi, invece, aprono le vie aeree nasali, mentre altri impediscono al paziente di russare producendo stimoli spiacevoli in caso di russamento. Anche se il paziente trova il prodotto che sembra fare al caso suo, la qualità del sonno potrebbe rimanere comunque scarsa. Chi russa lievemente o occasionalmente può provare ad adottare questi rimedi pratici: seguire uno stile di vita sano, con un’attività fisica sufficiente, in modo da ottenere un buon tono muscolare e dimagrire, evitare i tranquillanti, i sonniferi e gli antistaminici prima di andare a dormire, evitare gli alcolici nelle quattro ore prima del sonno e i pasti o gli spuntini pesanti per almeno tre ore prima di dormire, seguire un ritmo sonno-veglia regolare, dormire sdraiati su un fianco, anziché supini, alzare il materasso sotto la testa di una decina di centimetri o usare un cuscino più alto.

Non dormo bene ma ho sempre timore ad assumere sonniferi. Che mi dite? (A.G.)

L’insonnia non arriva mai per caso. Dietro a essa possono anche esserci seri problemi di salute che andrebbero affrontati, piuttosto che messi a tacere con una pillola per il sonno dormendo sopra, letteralmente, a quello che è un problema che va affrontato seriamente.

 Tra i vari disturbi vi possono essere l’asma, malattie cardiache, l’ansia o la depressione. Questi disturbi causali dovrebbero essere affrontati e non messi a tacere, perché questo modo di fare è potenzialmente pericoloso. E invece è ciò che molte persone fanno.
 I numeri poi supportano questa tesi, dato che un sondaggio condotto su oltre 2.000 adulti ha messo in luce che ben il 51% degli intervistati ha detto di aver acquistato e assunto – anche in dosi elevate – sonniferi e altri farmaci simili senza aver consultato il proprio medico; 3 persone su 10 hanno dichiarato di aver assunto sonniferi per più di un mese senza essersi rivolti al medico.

 Sono dati preoccupanti perché i sonniferi possono essere efficaci per un trattamento a breve termine di insonnia lieve, ma non devono essere assunti per lunghi periodi senza consiglio medico perché possono nascondere appunto un grave problema di salute che potrebbe peggiorare se non viene trattato. 
Un primo approccio ai problemi di sonno potrebbe essere quello di cambiare il proprio stile di vita, facendolo divenire più regolare: per esempio andare a letto e alzarsi sempre alla stessa ora oppure evitare di assumere alla sera sostanze eccitanti come la caffeina o anche l’alcol; o ancora evitare di mangiare tardi la sera. In ogni caso è bene rivolgersi sempre al proprio medico che potrà certamente consigliarvi per il meglio. Mai quindi il fai da te quando si tratta di sonno.

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