Confisca da un milione di euro ai danni di Giuseppe Sansone: era un uomo di fiducia di Totò Riina

Confisca da un milione di euro ai danni di Giuseppe Sansone: era un uomo di fiducia di Totò Riina

PALERMO – Un’azienda edile, sei auto e circa un milione di euro di confisca: questi i dati emersi dal provvedimento della polizia di stato palermitana ai danni di Giuseppe Sansone, esponente di spicco della famiglia mafiosa “Uditore” e legato in passato al boss Salvatore Riina.

Confisca all’autista di Riina

Alla confisca è stata applicando inoltre la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno, per quattro anni e sei mesi.

La fama criminale di Sansone era già emersa negli anni novanta, rilevando il suo ruolo nel sistema di spartizione degli appalti di Cosa nostra, ed essendo inoltre uno degli uomini di fiducia di Salvatore Riina, nonché suo autista nel periodo di latitanza del boss.

La società falsamente intestata al figlio

La società confiscata, era stata fondata nel 2006 dall’uomo e due anni dopo trasferita al figlio, nonostante lo stesso non disponesse dei redditi sufficienti per fare fronte all’investimento necessario per l’acquisto delle quote della società stessa.

Inoltre, ulteriori indagini hanno consentito di accertare che, anche dopo la cessione dell’azienda, la gestione di fatto della stessa è rimasta pienamente in capo al padre.

Sansone ha continuato, infatti, ad occuparsi di procacciare lavori alla società, di decidere in ordine all’acquisto dei beni strumentali e all’assunzione degli operai, nonché di curare i rapporti con i clienti ed i fornitori.

Questi i dati investigativi che hanno permesso alle Autorità di procedere con la confisca dei beni acquisiti in modo illecito.