Randazzo si prepara a riallestire il suo centenario mercato domenicale, ma c’è il dilemma sulla sede

Randazzo si prepara a riallestire il suo centenario mercato domenicale, ma c’è il dilemma sulla sede

RANDAZZO – La decisione, pubblicata il 2 agosto dal secondo settore Attività Produttive, di stabilire per il centenario mercato domenicale di Randazzo un totale di 110 posteggi per il mercato settimanale, suddivisi in 93 per prodotti non alimentari, 12 per alimentari e 5 riservati ai produttori agricoli – con un ritorno alla sede storica – ha suscitato un acceso dibattito tra i cittadini, evidenziando un divario tra chi sostiene le tradizioni e chi preferisce guardare al futuro valorizzando la sede attuale.

I sostenitori del ritorno alla sede storica

Chi sostiene la tradizione ritiene che il mercato nel cuore del centro storico non solo onori le radici della comunità, ma stimoli anche un maggiore afflusso di turisti e residenti, incrementando così le vendite e l’attività economica del paese. Molti commercianti hanno lamentato un calo delle vendite nella sede attuale di via Papa Giovanni Paolo II, ritenuta troppo periferica e meno attraente per i potenziali clienti. La centralità di Piazza Loreto, secondo i sostenitori del cambiamento, offre più visibilità e opportunità alle attività commerciali, trasformando il mercato in un vero e proprio evento cittadino.

D’altro canto, i sostenitori dell’attuale sede presentano argomentazioni a favore del mantenimento della sede in periferia, soprattutto in termini di sicurezza: una posizione più periferica, con meno vie di fuga, riduce la microcriminalità, come i borseggi. Inoltre, la disposizione lineare del mercato, che si integra con l’ambiente naturale circostante, offre ai visitatori un’esperienza più rilassante e piacevole.

Analisi Economica e Sociale

Il netto calo delle vendite e del numero di commercianti negli ultimi anni potrebbe indicare una crisi del mercato nella sua attuale posizione, ma le cause possono essere molteplici. Nella sede storica, infatti, si registravano problemi come l’evasione fiscale da parte di alcuni commercianti e la presenza di venditori abusivi, che, essendo in una zona centrale, sfuggivano più facilmente alla sorveglianza limitata della polizia municipale. Questi fattori hanno contribuito alla percezione che lo spostamento in periferia abbia danneggiato piuttosto che rilanciare economicamente il mercato. Tuttavia, altri ritengono che la nuova ubicazione abbia migliorato la gestione del flusso di visitatori, rendendo l’evento domenicale più ordinato e gestibile.

Non mancano le preoccupazioni da parte dei residenti delle aree vicine alla vecchia sede, timorosi di dover affrontare nuovamente problemi legati all’inciviltà di alcuni visitatori, come l’abbandono di rifiuti e atti di vandalismo.

Nonostante le divergenze, un sentimento condiviso da tutti i cittadini di Randazzo è l’orgoglio per il loro mercato domenicale, simbolo di cultura locale e attrazione per turisti. Alfio Papa, un cittadino storico di Randazzo, sintetizza bene il pensiero comune: indipendentemente dalla sede, l’importante è che il mercato continui a prosperare, mantenendo vivo il legame tra il passato e il futuro della città.

Questo dibattito rappresenta un momento cruciale di riflessione per Randazzo, che deve bilanciare il rispetto per le tradizioni con le esigenze contemporanee, garantendo che il mercato domenicale rimanga un simbolo di identità e un pilastro dell’economia locale.