Come trattare l’acne in estate: i consigli della dermatologa Laura Alessi

Come trattare l’acne in estate: i consigli della dermatologa Laura Alessi

L’estate, la stagione preferita da tanti, può presentare alcune difficoltà per la nostra pelle, in particolare per coloro che soffrono di acne. Infatti, il calore, l’umidità e la maggiore sudorazione possono aggravare le condizioni cutanee, complicando la gestione di brufoli e imperfezioni.

Pertanto, è essenziale seguire una routine di cura della pelle specifica e mirata per affrontare al meglio i mesi estivi.

Ai nostri microfoni, la dermatologa Laura Alessi ha condiviso preziosi consigli su come trattare l’acne in modo efficace durante l’estate.

L’influenza del sole sulla remissione dell’acne

Il sole ha tantissimi benefici su tutte le patologie dermatologiche di natura infiammatoria come l’acne, poiché ha un’azione immunomodulante.

Questo spiega il perché durante la stagione estiva la maggior parte delle patologie cutanee sembrano migliorare tantissimo se non auto risolversi.

La dottoressa Alessi, tuttavia, spiega che: “Se è vero quindi che il sole aiuta nella remissione del quadro patologico, dobbiamo avere la consapevolezza che si tratta di un periodo momentaneo e transitorio che, se non saputo affrontare bene e con le giuste terapie di mantenimento, molto spesso porta ad una riacutizzazione del quadro infiammatorio nel post estate, quando l’effetto camouflage dell’abbronzatura renderà nuovamente visibile tutte le lesioni acneiche”.

“Secondo voci di corridoio, l’acqua del mare asciuga i brufoli: è vero?”

“L’acqua marina, per l’alto contenuto di sali minerali come ad esempio lo zolfo, il bromo, il magnesio, il calcio, il cloro e lo iodio aiuta nel processo di guarigione delle lesioni infiammatorie da acne proprio perchè vanta numerose proprietà di natura antinfiammatoria, antibatterica e antifungina“.

La dermatologa spiega che il sale contenuto nell’acqua del mare inoltre possiede azione purificante e levigante, tale da poter essere definito un disinfettante naturale e ciò influisce positivamente sulla grana cutanea della pelle acneica che solitamente appare ispessita e spenta.

Acne e acqua marine pertanto in linea teorica vanno assolutamente d’accordo.

Ci sono però eccezioni: ultimamente a causa del marcato e in costante aumento dell’inquinamento del pianeta vi sono stati casi di acne da idrocarburi legata e causata dalla presenza nelle acque marine di sostanze inquinanti che, accumulandosi sulla pelle favoriscono l’occlusione dei pori ed alterano l’equilibrio del film idrolipidico trasparente che protegge la cute dall’ambiente esterno”.

C’è una crema solare specifica da utilizzare in caso di acne più o meno grave?”

La fotoprotezione va utilizzata sempre, ogni giorno dell’anno, a qualsiasi età e in presenza e/o assenza di patologie.

E ancora: “Questa è la conditio sine qua non affinchè la nostra pelle possa rimanere giovane, bella e sana nel tempo contrastando il cronoaging e il photoaging ed evitando manifestazioni patologiche quali tumori cutanei”.

La pelle acneica che di base è infiammata necessita ancor più di costante e massima fotoprotezione. Ciò, onde evitare l’effetto rebound del post estate e per minimizzare al massimo le iperpigmentazioni nelle sedi di lesione cutanee che danneggiano inevitabilmente l’estetica della viso.

“Esistono alimenti che possono peggiorare o migliorare l’acne durante l’estate?”

L’acne è una patologia multifattoriale strettamente legata allo stile di vita del paziente e alla sua alimentazione.

In generale, la dottoressa ci suggerisce che bisogna preferire cibi freschi e di stagione come frutta e verdura per le loro proprietà antiossidanti; anche i grassibuoni”, ovvero gli omega 3, che si trovano in pesce grasso (salmone, tonno fresco, sgombro, alici, sarde), frutta secca (soprattutto noci), olio d’oliva, avocado e semi oleosi.

“Al contrario andrebbero eliminati o ridotti al minimo quei cibi che al di la di allergie e/o intolleranze personali vanno comunque ad infiammare il corpo peggiorando il quadro dell’acne (è sempre ricordiamo una patologia di natura infiammatoria) ovvero i cibi contenenti glutine e lattosio“.

“Ottima l’integrazione di inositolo, lattoferrina, nicotinamide e zinco per le loro azioni antiossidanti, antinfiammatorie e purificanti”.

La dermatologa consiglia, inoltre, cicli di probiotici specifici per la strettissima correlazione con la disbiosi (alterazione della flora batterica intestinale).

Esfoliare la pelle acneica: sì o no

La dottoressa spiega che è contraria alle esfoliazioni di tipo meccanico, come gli scrub. Afferma che più delle volte questa “aggressione” cronica di tipo meccanico non fa che peggiorare il quadro clinico di una pelle già delicata ed infiammata.

“Aumentano l’irritazione cutanea e soprattutto molto spesso aumentano le dicromie e le macchie danneggiando i melanociti ovvero le cellule deputate alla produzione di melanina”.

La dermatologa Alessi conclude: “Se la terapia prescritta e impostata ad hoc per il paziente viene seguita scrupolosamente, senza rischiare alcun danno la terapia stessa produce una leggera ma costante esfoliazione cutanea aumentando in modo delicato e controllato il turnover cellulare ed evitando cosi l’ostruzione dei pori alla base delle lesioni acneiche”.