Catania, va a casa dell’ex con una bottiglia di benzina e la minaccia: “T’abbrucio”

Catania, va a casa dell’ex con una bottiglia di benzina e la minaccia: “T’abbrucio”

CATANIA – Su disposizione della Procura, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa lo scorso 12 luglio dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, nei confronti di un uomo di 41 anni accusato del reato di maltrattamenti aggravati.

Dall’estrema gelosia ai maltrattamenti

Le indagini hanno permesso di acquisire elementi che dimostrerebbero che il destinatario della misura degli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, si sia reso responsabile di reiterate condotte nei confronti dell’ex compagna.

La donna avrebbe subìto ripetuti violenti litigi per futili motivi, percosse con schiaffi, a cui seguivano anche lesioni refertate, continui insulti tesi alla denigrazione, gravi minacce verbali, anche di morte, dettate dalla sua estrema gelosia, pure in presenza dei figli minorenni.

Contatti limitati

Gli approfondimenti investigativi, messi in atto dagli investigatori, hanno consentito di accertare che la vittima veniva costretta a vivere in condizioni di soggezione e vessazione, sotto il continuo controllo dell’uomo limitandole i contatti con amici al di fuori di casa.



T’abbrucio

Risale al 2 luglio scorso un allarmante episodio contraddistinto dal fatto che l’ex compagno, presentatosi a casa della donna, con una bottiglia da due litri contenente benzina per dare fuoco all’abitazione, le aveva urlato ripetutamente di volerla bruciare, usando l’espressione dialettale “T’abbrucio”. Provvidenziale l’intervento dei vicini di casa che gli hanno strappato di mano la bottiglia, costringendolo alla fuga.

L’excursus della violenza negli anni

Le investigazioni si sono basate su dettagliate testimonianze dalle persone a vario titolo coinvolte nella vicenda: dalle loro versioni dei fatti è stato possibile ricostruire lo scenario di riferimento, in cui il destinatario della misura già sette anni fa aveva minacciato con un coltello la donna, e anche nel 2022, a seguito dell’ennesima lite, le aveva provocato lesioni al volto con una prognosi di sei giorni.

La “ricaduta” violenta

Più di recente, in seguito ad una riappacificazione, dopo una temporanea interruzione della convivenza, c’era stata una “ricadutaviolenta fino all’esecuzione della misura a carico dell’uomo, che, rintracciato nell’abitazione della sorella, dopo l’espletamento delle formalità di rito, è stato posto agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, a disposizione dell’autorità giudiziaria.