Catania, condannati all’ergastolo i responsabili dell’omicidio Chiappone

Catania, condannati all’ergastolo i responsabili dell’omicidio Chiappone

CATANIA – Condannati all’ergastolo Paolo Censabella e Antonino Marano, responsabili dell’omicidio di Dario Chiappone, il 27enne ucciso con sedici coltellate alla gola e al torace a Riposto (Catania) nel 2016. Lo ha deciso la quarta sezione della Corte d’assise di Catania.

Svelato il movente

La Procura distrettuale di Catania parla di un movente passionale ed economico, riconducibile al rapporto che la vittima aveva con una donna che era stata sentimentalmente legata a Censabella.

Il contributo delle indagini

Determinanti nel processo le indagini condotte dai carabinieri del comando provinciale di Catania e dalla compagnia di Giarre, coordinati dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Santo Di Stefano.

La situazione giudiziaria di Marano

Conosciuto come “killer delle carceri“, all’80enne Marano il provvedimento restrittivo per l’omicidio è stato notificato in carcere nel dicembre 2019. Egli è ricordato anche come uno tra i protagonisti di una evasione nel 1977 dal carcere di Catania.



I precedenti processuali

L’inchiesta sull’omicidio di Dario Chiappone ha già avuto dei precedenti processuali: 30 anni di reclusione sono stati dati, col rito abbreviato, a Benedetto La Motta, e all’ergastolo Agatino Tuccio e a 23 anni di carcere Salvatore Di Mauro. Secondo la tesi della Procura di Catania sarebbe stato La Motta ad “ordinare, per volontà di Censabella, a Tuccio, Di Mauro e Marano di eseguire l’omicidio di Chiappone“.

Il ricorso della difesa

Gli avvocati difensori di Censabella (Lucia Spicuzza e Salvo Sorbello) hanno annunciato ricorso in Cassazione: “Siamo dispiaciuti per il nostro assistito – hanno dichiarato a Lasicilia.itmalgrado in dibattimento abbiamo dimostrato la fragilità della tesi accusatoria, e l’assenza degli approfondimenti investigativi verso altri indirizzi, evidentemente le sentenze di Tuccio Agatino, Salvatore Di Mauro e Benito La Motta, hanno inevitabilmente spianato la strada verso la condanna di Censabella, che noi crediamo innocente“.

In foto Dario Chiappone