RAGUSA – Un grido d’allarme degli ambientalisti per preservare le tipicità della fascia costiera iblea e le sue spiagge di sabbia dorata e finissima. Lo hanno lanciato i circoli di Legambiente delle città di Modica, Ragusa e Ispica. Proprio in quest’ultima si è tenuto un incontro per fare il punto sul problema dell’erosione costiera sul versante ragusano.
“Occorre intervenire ove possibile sulle cause dell’erosione – spiegano gli ambientalisti in un decalogo – ed evitare l’ulteriore inserimento di strutture rigide quali pennelli e barriere lungo la costa, non attivare progetti nati già vecchi e superati, riqualificare e utilizzare per il ripascimento gli accumuli di sabbia presenti lungo la costa, applicare le prescrizioni del piano paesaggistico, non lavorare a livello comunale ma a livello almeno provinciale, favorire concertazione e partecipazione”.
In particolare l’attenzione di Legambiente si è focalizzata sul progetto di ripascimento in programma nel litorale di Santa Maria del Focallo, a Ispica, in cui la costruzione di barriere perpendicolari alla costa e l’apporto di sabbie non del posto rischia di deturpare per sempre la fisionomia di uno dei più bei litorali della zona.
Si tratta, secondo le associazioni, di soluzioni ormai superate e non efficaci. Sono intervenuti sull’argomento il professore Giorgio Anfuso dell’Università di Cadice ed Enzo Pranzini, ordinario di geografia fisica e geomorfologia presso l’Università di Firenze, che hanno sottolineato come l’opera programmata per il litorale di Santa Maria del Focallo apporterebbe conseguenze estremamente dannose per il litorale senza risolvere, in aggiunta, il problema.