Catania, in tre senza casco urtano un’auto e poi minacciano con delle armi in conducente: arrestato 23enne

Catania, in tre senza casco urtano un’auto e poi minacciano con delle armi in conducente: arrestato 23enne

CATANIA – La procura della Repubblica, nell’ambito dell’attività investigativa svolta dai carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Catania piazza Dante, ha richiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Catania, la misura cautelare della custodia in carcere per un 23enne pluripregiudicato, accusato e indagato per “detenzione e porto di arma clandestina, ricettazione e minaccia aggravata”.

La ricostruzione dell’accaduto

Le indagini sono scaturite dalla denuncia di un 20enne automobilista, che dopo essere rimasto coinvolto in un sinistro stradale sul lungomare di Catania, sarebbe stato minacciato con un’arma dall’indagato.

Precisamente, verso le prime ore del mattino di una domenica di aprile, un’utilitaria su cui si trova il giovane automobilista insieme a due suoi amici, è entrata in collisione con un scooter, a bordo del quale viaggiavano ben tre persone senza casco.

L’aggressione e le minacce

A seguito dell’impatto, il conducente dell’auto si è immediatamente avvicinato ai ragazzi per soccorrerli, ma invece sarebbe stato aggredito dall’autista del ciclomotore, che per bloccarlo avrebbe addirittura tentato di strangolarlo, mettendogli un braccio attorno al collo e stringendo forte, per poi urlare, attirando l’attenzione degli altri amici presenti, con cui si era intrattenuto fino a poco prima di salire in sella alla motocicletta.

A quel punto intorno a loro si sarebbe creato un capannello di giovani, e uno di questi, raggiunto il 20enne alla guida dell’autovettura, gli avrebbe financo puntato una pistola alla testa, per obbligarlo a mostrargli i suoi documenti e fornirgli il proprio numero di cellulare.



Il ragazzo, senza possibilità di replicare, sarebbe pertanto stato accusato di aver provocato l’incidente stradale, e quindi costretto a risarcire il danno causato. Infatti, il 23enne armato gli avrebbe intimato di recarsi verso mezzogiorno in un bar sul lungomare della città per “risolvere la questione”.

La denuncia e l’intervento dei carabinieri

Il 20enne però, spaventato da un gesto così grave, si è subito recato dai carabinieri, esponendo ciò che gli era accaduto, compresa una descrizione minuziosa e accurata dell’uomo armato di pistola. Prontamente sono state avviate le indagini da parte degli investigatori, che in meno di un’ora sono riusciti a risalire all’identità del soggetto, individuando anche l’indirizzo della sua abitazione, in cui sono andati poco minuti dopo.

Però il ragazzo non era in casa, poiché temendo di essere raggiunto dalle pattuglie, probabilmente non vi aveva neanche fatto ritorno. I militari hanno deciso lo stesso di fare irruzione nell’appartamento, e alla presenza dei parenti che convivevano con lui, hanno eseguito una perquisizione, ricercando l’arma.

La misura cautelare

Nella stanza del giovane è stata infatti ritrovata dai carabinieri, la pistola utilizzata per la minaccia, una semiautomatica con matricola abrasa, completa di caricatore e due proiettili. Gli elementi indiziari acquisiti hanno evidenziato la gravità dei comportamenti criminosi compiuti dal 23enne, il quale per difendere l’amico non avrebbe esitato a minacciare un suo coetaneo con un’arma. Al ragazzo è stata pertanto applicata la misura cautelare della custodia in carcere.