Teatro Stabile Gravina: con “U’ Paraninfu” si chiude la stagione tra gli applausi

Teatro Stabile Gravina: con “U’ Paraninfu” si chiude la stagione tra gli applausi

CATANIA – Un finale di stagione migliore non si poteva sperare per la compagnia del Teatro Stabile Gravina considerando il sold out, le risate e gli applausi durante e a fine spettacolo con più di un passionale “bravi” proveniente da una affollatissima sala a ulteriore testimonianza che davvero il pubblico ha gradito lo spettacolo.

Eppure, non è stato per nulla semplice finire in bellezza perché una rappresentazione teatrale come “U’ Paraninfu” di Luigi Capuana metterebbe a dura prova le compagnie più navigate per il numero di personaggi in scena – ben tredici – la sequenza dei dialoghi con un ritmo incalzate che non ammette pause raggiungendo a volte punte di parossismo dialogico. Di conseguenza, inevitabile qualche piccola sbavatura ma surclassata dalla bravura dei singoli con un Franco Torrisi (U’ Paraninfu) a tutto campo tra mestiere ed esperienza ben supportato da Donna Rosa (Anna Maria Puglisi) moglie sulla scena così come nella vita reale, davvero gradito il suo ritorno sul palco del Don Bosco.

Non da meno, in questo sostegno al personaggio principale, sono stati Pippo Di Maura (il professore) e Davide D’Amico (Tenente Rossi) che hanno giocato senza incertezze i loro ruoli così come da copione. Le insopportabili lamentele di Don Angelo (Stefano Nicotra) e gli scherzi del giocherellone Calenna (Riccardo Zappalà) sono stati altri due indispensabili puntelli di una commedia che prevede scene a più “strati,” autonome e alcune di esse perfino con una vita propria.

In questo turbinio di matrimoni mal riusciti e alcuni da portare a compimento ci ritroviamo due personaggi non di poco conto come Donna Tina (Maria Rosa Iudica) e la ‘Za Nina (Maria Iuvara) due attrici entrambe sempre una conferma.

Ben messa in scena anche la poliedricità di Giulia Guardo, una ragazza che fa sempre ciò che gli chiedi e che si è spesa senza inciampi nel ruolo di Antonia lo stereotipo della cameriera “scema”. Un discorso a parte meritano le sorelle Matamè dove le due Graziella (Filocamo e Sangiorgo) hanno davvero fatto a gara per superarsi in bravura riuscendoci alla grande e innescando, di conseguenza, più di un applauso per ritmo, ilarità e presenza in scena. Di certo una citazione merita anche il debutto dei due
chierichetti Iacopo Favorito e Stefano Nicotra augurandogli che come spesso accade in questi casi si comincia per gioco, com’è giusto che sia a questa età, e si finisce…

Chiusa la stagione 2023/2024 l’appuntamento è per il prossimo anno con un cartellone da “brividi” dove solo i titoli e gli autori valgono l’intero prezzo dell’abbonamento. Pertanto a presto per la nuova campagna abbonamenti.