Alla scoperta di Porto Empedocle, intrinsecamente collegata a Pirandello e Camilleri

Alla scoperta di Porto Empedocle, intrinsecamente collegata a Pirandello e Camilleri

PORTO EMPEDOCLE – Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, è un borghetto marittimo della parte meridionale della Sicilia. Ogni anno attrae tantissimi turisti in giro per il mondo sia per la spettacolarità delle sue spiagge sia perché è inevitabilmente collegato a Pirandello e Camilleri.

Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere.

Descrizione di Porto Empedocle

Nata come zona portuale dell’antica Girgenti, oggi Agrigento, Porto Empedocle (‘A Marina in siciliano) assunse l’attuale nome nel 1863 per ricordare il filosofo agrigentino Empedocle. Nel 2003 poi il Comune adottò “Vigata” come seconda denominazione, in omaggio al paese immaginario del personaggio letterario creato da Andrea Camilleri (suo cittadino), Salvo Montalbano, a cui è stata dedicata anche una statua.

Il centro storico si sviluppa tutto sulla centralissima via Roma, che attraversa la città ed è puntellata di monumenti, palazzi, chiese, ma anche negozietti, bar, ristoranti e quant’altro. La “movida” si svolge proprio lì fino al porto e al famoso lungomare.

Caratteristiche e rudimentali case antiche e vicoli stretti fanno da cornice a tutto questo.

Per posteggiare, ci sono diverse soluzioni: alcune a pagamento (strisce blu), altre gratuite (con un pizzico di fortuna in più). Trattandosi di un borgo piuttosto piccolo, si gira tranquillamente a piedi quindi qualsiasi distanza non è mai esagerata, ma anzi una piacevole passeggiata.

Porto Empedocle ha ricevuto importanti riconoscimenti: un esempio è la medaglia d’argento al merito civile (14 maggio 2010). Questa la dicitura:

Durante il secondo conflitto mondiale subì devastanti bombardamenti aereo-navali da parte delle forze alleate che causarono numerose vittime e molti feriti gravi, nonché la

distruzione di gran parte degli edifici. La popolazione seppe reagire con dignità e coraggio agli orrori della guerra, affrontando, con il ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione. Chiaro esempio di spirito di sacrificio ed elette virtù civiche. 1940/1943 – Porto Empedocle (AG)“.

Statua di Pirandello – Porto Empedocle

Cosa vedere a Porto Empedocle

I punti di interesse di Porto Empedocle non sono affatto pochi, del tutto concentrati nel centro storico. Vediamo cosa vedere assolutamente una volta arrivati nella rinomata località siciliana.

  • VIA ROMA

Da vedere è Via Roma, per scoprire l’anima del borgo in cui il turismo convive con le tradizioni. In questa strada si trova tutto (o quasi) quello che il borgo offre: dai punti di ristoro alle attrazioni turistiche.

Una passeggiata qui è d’obbligo, non dimenticando anche Via Crispi e Via Lincoln!

  • TORRE DI CARLO V

Simbolo indiscusso, la Torre di Carlo V fu costruita nel ‘500, quando il paese era solo un piccolo borgo marinaro. Era un avamposto difensivo che i Borboni trasformarono in una prigione.

Oggi ospita eventi, convegni, mostre e si può visitare gratuitamente.

  • CHIESA MADRE

Non si può dire di aver visto Porto Empedocle senza essere entrati nella Chiesa Madre, Maria Santissima del Buon Consiglio, del 1892, dedicata al Santissimo Salvatore, a San Gerlando e all’Immacolata.

Fu inaugurata nel 1904 e 100 anni dopo si è svolta un’importante funzione religiosa che ha coinvolto tutti i fedeli della città.

  • MUNICIPIO

Il Municipio con il suo portico neoclassico e l’enorme orologio merita sicuramente una fermata. All’interno vi sono chiaramente degli Uffici ma si tratta di ambienti ad alta valenza storica, come la stanza del sindaco, ancora con l’antico mobilio comunale e i ritratti in pompa magna dei tanti ‘gestori’ dell’amministrazione comunale che si sono succeduti negli anni.



  • MONUMENTO A LUIGI PIRANDELLO

Il Monumento a Luigi Pirandello è posto in Via Roma proprio sotto un bellissimo palazzo storico. La statua è in bronzo su un piedistallo di marmo, situata tra due panchine caratteristiche piastrellate in ceramica.

  • MURALE DI ANDREA CAMILLERI

Il Murale di Andrea Camilleri è posto in un vicolo trasversale a via Roma, adiacente al Municipio. L’opera, che ritrae il noto scrittore empedoclino, merita assolutamente una visita per la sua bellezza e importanza.

  • STATUA DEL COMMISSARIO MONTALBANO

La Statua del commissario Montalbano, nella centralissima Via Roma, raffigura Montalbano poggiato con la mano destra a un lampione dell’illuminazione pubblica.

  • PORTO TURISTICO

Il Porto antico ha una rilevanza storica particolare, dato che era il punto in cui si svolgevano le attività commerciali durante la dominazione degli Arabi.

Cosa mangiare a Porto Empedocle

La tradizione culinaria di Porto Empedocle vanta una ricca selezione di piatti per lo più di pesce – che sono una vera e propria delizia per il palato.

Da gustare i cavatelli all’agrigentina, con melanzane, pomodori, ricotta salata, basilico e aglio. Inoltre, degna di nota la pasta con i broccoli o con le zucchine fritte.

Oppure la minestra di seppie, gli spaghetti al nero di seppia, con le aragostelle, con le sarde, ai ricci di mare, con le triglie di scoglio o con i polipi a strascinatale (cioè bolliti e conditi con aglio, olio e peperoncino) e i cucciddateddi.

Ancora, tra i secondi piatti immancabili le polpette di sarde, i calamari ripieni, le sarde a beccafico, involtini di spada, i purpiteddrì, la caponatina o gli arancini. Buonissimo anche il pane, magari da assaporare assieme al primosale locale, i muffuletta (quelli di San Girolamo), ricoperti di semi di finocchietto selvatico, e i ciminati, ricoperti da semi di sesamo.

I dolci sono un capitolo a parte (da accompagnare col vinu zibbibbu). Cannoli ca’ ricotta, cassata siciliana, cuccìa, che si mangia durante la festa di Santa Lucia, a base di grano bollito, ricotta e cioccolato, o ‘a pecura dolce a forma di pecora realizzata con la pasta reale ripiena di pistacchio, a Pasqua. Molti i tipi di biscotti, dai taralli agli anasini all’anice, ai purciddàti con i fichi, ai mastazzoli a base di vino cotto.

Le spiagge più belle di Porto Empedocle

Trattandosi di una località prevalentemente estiva, Porto Empedocle è conosciuta soprattutto per le sue spiagge particolari e sui generis. Vediamo insieme quali sono le più belle.

  • Spiaggia di Marinella, nei pressi del porto, si estende fino a Punta Piccola. Si presenta con sabbia dorata e fondale basso;
  • Spiaggia del Caos, con sabbia dorata e arenile ampio;
  • Spiaggia Maddalusa, a ovest del lido di San Leone, con accesso dalla foce del fiume omonimo. Molto suggestiva e selvaggia, con sabbia soffice e mare cristallino;
  • Spiaggia di San Leone, da sempre la spiaggia degli agrigentini. Il lungomare è frequentatissimo ed è il cuore della movida;
  • Spiaggia Le Pergole, dominata da un promontorio, con tante piccole calette sabbiose a ridosso di suggestive falesie gessose a picco sul mare;
  • Spiaggia Scala dei Turchi, scogliera bianca accanto al paese di Realmonte. Si chiama così per via dell’erosione della roccia bianca che in certi punti assomiglia a una scala e secondo le leggende fu proprio il punto di approdo e di salita dei turchi ottomani che saccheggiarono più volte la zona. Oggi è sequestrata, ma si può accedere alla spiaggetta accanto;
  • Spiaggia di Capo Rossello, sperone di roccia rossa da cui si vede la Scala dei Turchi e che forma e protegge due spiagge di sabbia: una selvaggia, l’altra meno.

Esperienze da vivere a Porto Empedocle

Per esplorare in toto Porto Empedocle, ci sono delle esperienze assolutamente da fare. Innanzitutto, dal 1863 si celebra la Festa della Madonna del Carmine, la più antica manifestazione del paese che ha la durata di 3 giorni: venerdì, sabato e domenica successivi al 16 luglio.

Poi, da non perdere, la Festa del mare, che comprende la varchiata a mari, ossia un’animata processione a mare al seguito dell’imbarcazione recante la sacra effigie della Madonna del Carmine. Il percorso è illuminato da fiaccole multicolori e dal suono delle sirene delle navi. La festa comprende anche i tradizionali giochi a mari (giochi a mare), tra cui l’antenna a mari (in cui si deve afferrare una bandiera fissata all’estremità di un’asta insaponata e fissata sulla poppa di un peschereccio) e la Padellata, ossia la frittura di pesci poi distribuiti gratuitamente alla popolazione. Al termine della festa la folla rientra insieme all’effigie sacra nella Chiesa Madre.

Infine, non per ordine di importanza, la Festa di San Calogero Eremita, i cui festeggiamenti hanno inizio il giovedì che precede la prima domenica di settembre, quando in processione il simulacro ottocentesco del santo lascia la cappella della casa dei portuali, dove è abitualmente custodito e venerato, per esser condotto in Chiesa Madre.

San Calogero Eremita, definito il Santo Nero, se ne andava in giro per i paesi a raccogliere da mangiare per i malati di peste e la gente, per paura del contagio, gli tirava da lontano il pane. Ancora oggi, durante la processione, c’è chi lancia verso la statua del santo, dalla finestra e dai balconi di casa il pane di San Calogero, detto muffuletta.

C’è un posto in Sicilia che io amo particolarmente perché ci sono nato e perché ha ispirato molti dei miei libri. Questo posto di mare davvero straordinario per via della sua storia e Cultura e che considero un po’ la mia Vigata si chiama Porto Empedocle”

Andrea Camilleri