L’Iran attacca, il Mediterraneo si divide

L’Iran attacca, il Mediterraneo si divide

L’attacco che l’Iran ha sferrato nella notte del 13 aprile nei confronti di Israele ha preoccupato la comunità internazionale e provocato la presa di posizione dei paesi dell’area mediterranea. Gli stati europei dei Mediterraneo sperano nella fine dell’escalation armata, ma nei territori vicino Israele nessuno ha espresso appoggio a Benjamin Netanyahu o chiesto la fine delle ostilità.  

Gli stati europei del mediterraneo vogliono la fine del confronto 

Gli stati mediterranei che fanno parte della Comunità Europea sono preoccupati e hanno chiesto lo stop ad ogni operazione militare. La posizione dell’Italia è chiara, è necessaria una soluzione diplomatica per evitare l’allargamento del conflitto. In Albania il premier Edi Rama ha condannato nella mattinata di oggi l’attacco dell’Iran, definendolo “una minaccia che può destabilizzare irreversibilmente la regione” e aggiunto allargando le richieste all’interno conflitto israelo-palestinese “l’Albania sostiene la moderazione e sottolinea la necessità fondamentale di un cessate il fuoco a Gaza, garantendo la tempo stesso che tutti gli ostaggi possano tornare a casa in sicurezza“. Sulla stessa lineala Turchia che, secondo fonti diplomatiche, ha chiesto di “evitare una nuova escalation”. In Grecia, dove lo scorso sabato si è tenuto di fronte il parlamento una manifestazione a favore della Palestina, non arrivano comunicazioni da parte del governo del premier Kyriakos Mitsotakis. 

I vicini di Israele sono già in guerra con Israele 

Smentite le voci che avrebbero voluto una complicità delle forze paramilitari libanesi di Hezbollah nelle operazioni avviate e concluse da Teheran il 13 aprile, nella sostanza poco cambia. Israele è già in guerra con Hezbollah che controlla il Libano ed è chiaro il sostegno delle forze islamiche sciite al regime di Ali Khamenei. Da Damasco, capitale della Siria, da cui è partita la scintilla che ha spostato il baricentro del conflitto arabo-israeliano verso l’Asia resta alta la tensione e tesa nei confronti di Tel Aviv. In Africa, l’Egitto si è detto “molto preoccupato” e ha chiesto “massima cooperazione”. L’Algeria è invece l’unico stato africano ad aver espresso ufficialmente il proprio appoggio all’Iran. Nessuna notizia ufficiale dai governi di Marocco e Tunisia.