CALTANISSETTA – I carabinieri hanno arrestato un sedicenne a Caltanissetta con l’accusa di minacce, stalking e diffusione di immagini a contenuto sessuale.
Il ragazzo, non accettando la fine della relazione con una sua coetanea, ha non solo perseguitato la ragazza, ma si è anche vendicato pubblicando una sua foto dal contenuto sessualmente esplicito sulle storie di Instagram. Si trattava di foto che la ragazza gli aveva inviato quando erano ancora fidanzati.
Non accetta la fine della storia e pubblica foto “hot” della fidanzatina
La vittima si è rivolta ai carabinieri per denunciare quanto accaduto. Il giorno in questione, l‘ex fidanzato le aveva mandato 125 messaggi e, mentre era in Caserma, la ragazza aveva ricevuto anche otto telefonate.
La ragazza ha raccontato ai carabinieri che dal 22 marzo, per più di una settimana, il sedicenne l’aveva perseguitata su Instagram con comportamenti molesti e intimidatori, culminati il 30 marzo con la pubblicazione della foto nuda sulle storie del social network. A quel punto, i carabinieri sono intervenuti nell’abitazione del giovane, dove hanno sequestrato il cellulare.
Il sedicenne ha inviato numerosi messaggi alla ragazza con cui aveva iniziato la relazione l’estate precedente. Se inizialmente i segni di gelosia non sembravano particolarmente preoccupanti, col passare del tempo si erano intensificati.
Chi è il 16enne arrestato a Caltanissetta
Il ragazzo era diventato sempre più opprimente, specialmente quando la fidanzata era uscita con un gruppo di amici. Da quel momento, ha cominciato a inviarle messaggi minacciosi come “Ti farò sprofondare…“, e ancora “Per me sei finita, sei falsa e non ti amo più, illudi solo, ma ora mi occupo io“. Poi le minacce di pubblicare le foto nude e infine la pubblicazione su Instagram. Dopo l’arresto il sedicenne è stato posto ai domiciliari con l’assistenza legale dell’avvocato Maria Francesca Assennato.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, Bianca Maria Bonafede, dopo aver convalidato l’arresto, ha imposto al giovane l’obbligo di rimanere in casa dalle 20 alle 7, salvo per uscite con i genitori o per comprovate esigenze di lavoro, salute o studio. È stato anche imposto il divieto di avvicinarsi alla vittima o di contattarla.
Foto di repertorio