CATANIA – Dopo gli scontri all’Euganeo di martedì scorso, la questura di Padova ha emesso 17 daspo nei confronti di altrettanti ultras del Catania. Tra i supporters, tre furono coinvolti in quel purtroppo celebre Catania-Palermo del 2007 dove perse la vita Filippo Raciti.
La decisione del Questore
Firmati dal questore Marco Odorisio, i provvedimenti terranno gli ultras lontani dal campo rispettivamente, 10 anni per sette tifosi, 5 anni per cinque soggetti e 2 anni per gli altri cinque. Tra questi, sei tifosi avranno l’obbligo di firma per 10 anni mentre altri quattro solo per 3 anni.
I 17 daspo hanno raggiunto gli undici arrestati protagonisti dell’invasione di campo, nonché altri sei ultras catanesi trovati in possesso di fumogeni, petardi e una bomba carta.
Gli scontri del 2 febbraio 2007
Secondo quanto emerso dall’istruttoria svolta dalla Digos e dalla divisione della Polizia anticrimine, tre degli ultras “incriminati” sarebbero già stati coinvolti negli scontri del 2 febbraio 2007 al Massimino, durante il derby Catania-Palermo, quando rimase ucciso l’ispettore capo della Polizia di Stato Filippo Raciti.
Arrestato lo “scalatore” di cancelli
Tra gli arrestati anche l’ “apri-fila” che avrebbe consentito l’invasione di campo di una sessantina di tifosi etnei, aprendo il maniglione dell’uscita di sicurezza della curva nord. L’uomo, un 40enne, era già conosciuto dalle Forze dell’0rdine per precedenti collegati ad associazione mafiosa, rapina e stupefacenti.
Le parole del questore Marco Odorisio
“Occorre una riflessione – ha detto Odorisio – in quanto, persone già condannate per reati specifici e destinatarie di provvedimenti di Daspo in caso di gravi recidive, come gli episodi accaduti martedì sera allo Stadio Euganeo, dovrebbero essere destinatarie di provvedimenti interdettivi a tempo indeterminato“.