CATANIA – Il presidente dell’Autorità di Sistema portuale della Sicilia Orientale ha presentato in sede il piano regolatore del porto, dopo l’incontro organizzato in consiglio comunale il 12 marzo per illustrare il piano all’assemblea cittadina.
Il futuro del porto di Catania è di luogo aperto alla città, ma che rispetta in primis la propria vocazione commerciale. “Il porto di Catania non sarà turistico – ha chiarito alla stampa il presidente Francesco Di Sarcina – ma sicuramente si aprirà alla città grazie al nuovo piano regolatore”.
Il prp attuale è fermo al 1978
“L’attuale piano regolatore del porto risale al 1978, quando tutto era diverso – ha evidenziato il presidente dell’Autorità portuale di Sistema – le navi erano diverse, il flusso commerciale era diverso e il rapporto tra il porto e la città non era previsto da nessun tipo di visione. Si può immaginare quindi perché è così importante approvare un nuovo prp“.
Illustrando il piano insieme all’ingegnere Riccardo Lentini (dirigente dell’area tecnica), Di Sarcina ha ribadito il ruolo strategico e diverso che lo scalo di Catania ha e avrà rispetto ad Augusta, Pozzallo e Siracusa. Catania resterà un porto commerciale, ma con la capacità di aprirsi adeguamenti a crocieristica, cantieristica e alla passeggiata dei catanesi.
Una nuova area crociere e una nuova stazione marittima
All’interno del prp è prevista la realizzazione di un’area di 84mila metri quadrati per l’approdo delle navi da crociera e una stazione marittima di 5mila metri quadrati.
A Catania saranno in grado di transitare 1 milione di passeggeri l’anno. La darsena potrà ospitare 700 barche oltre che yatch. Lo spazio all’interno del porto verrà razionalizzato e riordinato creando posizioni ad hoc per i pescherecci. Uno dei punti chiave del nuovo piano regolatore del Porto di Catania è il più stretto rapporto con la città, che non si espleterà creando solo spazi di fruizione, ma anche nuove strutture per la viabilità che separeranno i traffici destinati al porto da quelli della città.
“Per l’approvazione del piano serviranno mesi – ha ricordato il presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina – quelle che stiamo vivendo solo le battute iniziali della progettualità prevista dalla legge 84/94”.