La vicenda di Sarah nata a Catania da genitori tunisini richiede “risoluzione innanzitutto umanitaria”

La vicenda di Sarah nata a Catania da genitori tunisini richiede “risoluzione innanzitutto umanitaria”

CATANIA – Come è noto la giovane Sarah, nata a Catania il 2 Maggio 2003 da genitori tunisini che vivevano regolarmente a Catania dal 2000, è stata destinataria di un decreto di espulsione emesso dalla Questura di Trapani.

Il caso di questa giovane cittadina catanese è particolarmente delicato. Rapita dal padre e portata in Tunisia in tenera età, Sarah è tornata in Sicilia il 25 agosto 2023, sbarcando a Pantelleria per ricongiungersi con la madre sempre residente a Catania insieme ai suoi altri tre figli minori, fratelli quindi di Sarah.

Nonostante la sua nascita e lunga residenza a Catania, Sarah è stata considerata erroneamente come se fosse una straniera e ha ricevuto il decreto di espulsione, una decisione che suscita indignazione perché viola le leggi del diritto naturale.

La storia di Sarah

Il difensore, Avvocato Giuseppe Lipera, ha sottolineato che la situazione specifica di Sarah non è contemplata da alcuna normativa, richiedendo quindi una soluzione basata sul buon senso e sull’umanità.

La madre di Sarah ha atteso il ritorno della figlia per anni, cercando invano di riunire la famiglia, mentre molteplici tentativi di riavere sua figlia sono stati ostacolati dalle complessità burocratiche dell’ordinamento giuridico italiano.

Mentre l’Italia tutta è invasa da migliaia di persone irregolari e clandestine, la situazione di Sarah è ben diversa e richiede adesso un intervento immediato e compassionevole. È fondamentale garantire i suoi diritti umani e il suo benessere, considerando il suo legame con la città di Catania e la sua famiglia. La comunità esige una soluzione equa e giusta per Sarah, che le consenta di rimanere nel luogo che chiama casa e di continuare a vivere con la sua famiglia (la mamma e i tre fratelli)”.

Il caso verrà esaminato l’8 maggio

Il Giudice del Tribunale Civile di Catania Rosario Maria Annibale Cupri, dopo aver esaminato la questione, ha sciolto la riserva assunta il 19 febbraio 2024 e ha deciso di rinviare la causa all’udienza del 8 maggio 2024 alle 9,30, per la precisazione delle conclusioni e la discussione orale.