PALERMO – Magistrale prova di forza del Palermo ieri pomeriggio al Barbera: davanti a più di trentamila spettatori, i rosanero hanno annichilito il Como concludendo l’incontro con il punteggio di 3 a 0 che non dà adito a nessun dubbio sulla superiorità degli uomini di Corini sotto ogni punto di vista, fisico, mentale, agonistico e caratteriale.
La vittoria assume un significato ancora più rilevante se si considera la forza della squadra lariana, che nella prima mezzora della partita, con Strefezza in cattedra, ha tenuto in soggezione il Palermo con un pressing alto, un possesso di palla intelligente condito da precise aperture che hanno messo in difficoltà i centrocampisti e i difensori di casa. I rosanero hanno dovuto stringere i denti anche perché il Como, pur manovrando bene, non ha portato grossi pericoli alla porta di Pigliacelli e, una volta sotto con il gol al 35° di Brunori, è evaporato surclassato dai padroni di casa in tutti i settori del campo.
Mai si era visto quest’anno un Di Mariano così propositivo e motivato. Il n. 10 in maglia rosa, non solo è entrato nello sviluppo dei primi due gol del Palermo, dapprima offrendo a Brunori al 35° del primo tempo la palla per andare in rete dopo un’inarrestabile discesa sul fronte destro e poi, favorito da un rimpallo, permettendo a Ranocchia di realizzare al 19° della ripresa la sua terza rete in quattro partite che ha consentito il raddoppio con la conseguente resa dei lariani. Nel terzo gol, realizzato da Di Francesco al 38° sempre della ripresa, c’è da evidenziare il merito di Brunori, che ha pennellato su punizione un magistrale assist per il n. 17, bravissimo a involarsi sfuggendo alla marcatura degli avversari. Tutta la squadra rosa ha meritato ieri l’applauso dei suoi tifosi.
La difesa è apparsa finalmente impeccabile, con Nedelcearu e Ceccaroni insuperabili di testa. Il centrocampo, dopo i primi trenta minuti, ha preso possesso del gioco con Segre, uomo ovunque, che è riuscito a mettere freno a Strefezza, Ranocchia ancora in gol e Gomes sempre lucido e attento tranne nell’azione a inizio ripresa quando, liberato da un lancio perfetto di Ranocchia, ha superato il portiere e a porta vuota ha preferito passare a Di Francesco anziché tirare, calibrando, peraltro in maniera errata, il passaggio.
L’attacco ha visto Brunori in gol e sempre pericolo incombente per la porta avversaria, Di Mariano a tratti incontenibile sulla corsia destra e Di Francesco, anche lui in gol, tenace e dinamico riferimento a sinistra. Dopo questa partita il Palermo ha svelato la maschera: l’obiettivo della promozione diretta non si può più nascondere e sabato a Cremona ci sarà un’altra tappa importante, difficile e ricca di insidie. Ma questo Palermo ha le carte in regola per ben figurare.