Palermo, sequestrate due tonnellate di sigarette: arrestati due uomini

Palermo, sequestrate due tonnellate di sigarette: arrestati due uomini

PALERMO – Sequestrate 2 tonnellate di sigarette di contrabbando dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, rinvenute all’interno di 2 furgoni sottoposti a controllo a Palermo. In particolare, nel corso di specifiche attività anticontrabbando e anticontraffazione, una pattuglia del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ha sottoposto a controllo, due furgoni, in via Ernesto Basile.

Sequestrate Chesterfield e Merit

L’accurata ispezione dei mezzi operata dai finanzieri ha permesso di rinvenire complessivamente 10mila stecche di sigarette di contrabbando riportanti i marchi Chesterfield e Merit. Le sigarette, per un peso complessivo di 2mila kg sono state prontamente sottoposte a sequestro, impedendone l’immissione sul mercato nero della città che avrebbe fruttato, al dettaglio, ricavi per circa 350mila euro.



Il video dell’operazione della guardia di Finanza

Mercati utilizzati per finanziare le associazioni criminali

I due conducenti, di nazionalità italiana, sono stati arrestati in flagranza di reato per il delitto di contrabbando e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria, che lo scorso 15 gennaio ha convalidato l’arresto. Prosegue senza sosta l’attività della guardia di finanza a contrasto dei traffici illeciti, per la tutela della sicurezza economico-finanziaria dei cittadini e della concorrenza, mantenendo costantemente alta l’attenzione verso i fenomeni illeciti utilizzati anche per finanziare le associazioni criminali.

Tutela salute dei consumatori

La costante azione di contrasto al fenomeno del contrabbando di sigarette, che ancora oggi rappresenta un crimine diffuso e ben organizzato, contribuisce altresì a difendere la salute dei consumatori rispetto ai rischi derivanti dalla totale mancanza di controlli sulla qualità dei prodotti. Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.