Superbonus 110%, cosa ne sarà dei lavori non finiti nel 2023

Superbonus 110%, cosa ne sarà dei lavori non finiti nel 2023

ITALIA – Tra cantieri che restano aperti e operai ancora all’opera, si è rivelato necessario nelle ultime settimane chiarire se, ed eventualmente in che forma, sarà possibile continuare a usufruire del Superbonus 110%.

Molti dei vantaggi forniti dal bonus sarebbero dovuti terminare con la fine dell’anno. Tuttavia, è stato trovato un modo per andare incontro a coloro che non sono riusciti a portare al termine i lavori nel 2023.

Lo scorso 28 dicembre il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge, denominato “Salva Superbonus” che stabilisce i termini economici in cui proseguiranno i lavori. Se in un primo momento si ipotizzava che si sarebbe optata per una proroga, alla fine la scelta del governo è ricaduta su una sanatoria.

Alla luce di quanto stabilito, possono tirare un sospiro di sollievo solo alcuni beneficiari del Superbonus, che – a differenza di altri – potranno concludere i lavori continuando a contare sull’aiuto economico fornito dall’agevolazione, introdotta per la prima volta nel 2020.

Le novità sul Superbonus

Le novità più importanti e vantaggiose riguardano coloro che stanno effettuando lavori nei condomini: per loro la detrazione scende al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025.

Situazione decisamente meno agevole per i beneficiari che hanno investito in villette e unifamiliari: per questa categoria di beneficiari la misura economica si interrompe.

A chi spetta il contributo a fondo perduto

Tra le misure più significative del decreto spicca anche l’introduzione di un contributo a fondo perduto per il Superbonus nel 2024, destinato solo a specifiche categorie di cittadini.

Di seguito i requisiti per accedere al contributo:

  • entro il 31 dicembre 2023 bisogna aver raggiunto almeno il 60% di avanzamento dei lavori;
  • i beneficiari devono percepire redditi inferiori a 15mila euro;
  • le spese devono essere sostenute tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024.

Le modalità di erogazione saranno stabilite con un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che dovrà essere adottato entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto legge.