Palermo bello, ma solo dalla propria trequarti in su. E a Como sfuma la vittoria

Palermo bello, ma solo dalla propria trequarti in su. E a Como sfuma la vittoria

PALERMO – In un turbinio di emozioni, con l’altalena di un risultato sempre in bilico e ribaltato più volte, il Palermo torna da Como con un punto, che, come spesso accaduto in passato, lascia l’amaro in bocca.

Il risultato finale di 3 a 3 mette in evidenza la ritrovata via del gol dei rosanero, ma non cela gli strafalcioni di una difesa sempre più disattenta e ingenua, per non dire insensata, in taluni comportamenti. L’assenza contemporanea di Lucioni e di Ceccaroni ha tolto lucidità al settore che ha vanificato quanto di bello il resto della squadra aveva costruito.

E consola, comunque, il fatto che finalmente ieri si è visto un Palermo vivace manovrare con costrutto e a buon ritmo. L’inizio partita ha fatto strabuzzare gli occhi ai tifosi rosanero: triangolazioni veloci, verticalizzazioni efficaci hanno prodotto gioco di buon livello. Il gol è arrivato al 17° minuto, segnato da Di Francesco con un preciso diagonale da sinistra, ma il merito va equamente diviso con Gomes, autore del lancio, e con Brunori, che, consapevole di essere in fuorigioco, è stato intelligente a non intervenire e far arrivare la palla a Di Francesco.

Il vantaggio non ha fermato l’ardore e la voglia di vincere degli uomini di Corini, che con Insigne al 27° hanno colpito la traversa di Semper ed hanno continuato a macinare gioco senza però riuscire a raddoppiare.



Con l’inizio della ripresa sono cominciati i momenti da incubo per la difesa rosa. Dopo trenta  secondi dal fischio dell’arbitro è arrivato il pareggio di Cutrone e dopo altri tredici minuti il gol del sorpasso di Gabrielloni con Nedelcearu e Marconi in entrambi le occasioni a far le belle statuine.

A quel punto i migliori in campo Segre, infaticabile e lucido cursore in ogni zona del campo, e Graves, l’unico del settore difensivo a salvarsi con merito, si sono inventati goleador e, al 67° il centrocampista al suo terzo gol consecutivo e all’82° il difensore, hanno ribaltato il risultato e esaltato i tifosi.

Ma a vanificare tutto ci ha pensato Marconi che al 90° inspiegabilmente con la palla lontana ha rifilato un buffetto sulla pancia a Curto che è collassato quasi avesse ricevuto una pugnalata. L’arbitro, richiamato dal VAR, non ha potuto fare a meno di assegnare il rigore al Como ed espellere Marconi. Verdi ha realizzato il penalty e Pairetto ha fischiato la fine dell’incontro.

A parte il rammarico per la vittoria sfumata, rimane la bella immagine di un Palermo, battagliero, mai come ieri capace di creare gioco efficace e produttivo, che lascia ben sperare, eliminate le disattenzioni difensive, in un futuro ricco di soddisfazioni.