AGRIGENTO – Nella giornata di ieri, il Questore di Agrigento ha adottato due provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive nei confronti di due tifosi della compagine sportiva del “Trapani 1905 F.C.”.
I due uomini, C.D. di 37 anni e G.M. di 50 anni, sono entrambi residenti a Trapani. Con le loro condotte gravemente antisportive e oltraggiose, hanno rappresentato un concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Le attività investigative
La Divisione Polizia Anticrimine ha predisposto, sulla base degli elementi raccolti, le misure di prevenzione. Queste scaturiscono dall’attività investigativa condotta dal commissariato di Pubblica Sicurezza di Canicattì che ha permesso l’identificazione dei soggetti.
I due tifosi sono responsabili di condotte pericolose durante l’incontro di calcio “A.S.D. Licata Calcio – Trapani 1905 F.C.”, tenutosi nello stadio comunale “Saraceno” di Ravanusa lo scorso 10 dicembre.
La condotta dei due tifosi
Il primo dei due uomini, sin dal momento del suo ingresso nell’impianto sportivo, ha mostrato atteggiamenti insofferenti e di sfida nei confronti degli operatori di polizia.
Durante lo svolgimento della partita, l’uomo è stato notato mentre reggeva uno striscione recante una scritta offensiva.
Inoltre, nelle stesse circostanze, urlava ripetutamente ai poliziotti frasi gravemente oltraggiose. Anche il secondo soggetto mostrava un atteggiamento ostile nei confronti del personale di Polizia, a cui urlava ripetutamente frasi altamente ingiuriose.
Scattano i provvedimenti
I due uomini, individuati anche grazie all’aiuto delle immagini del personale di Polizia scientifica, presente allo stadio, al termine delle indagini sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per i reati di vilipendio delle Istituzioni e oltraggio a Pubblico Ufficiale.
La Divisione Anticrimine – Ufficio di Prevenzione Personali della Questura di Agrigento ha redatto i provvedimenti.
Secondo la disposizione, sarà impedito l’accesso, su tutto il territorio nazionale, ai luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive. Il divieto avrà una durata di tre anni. È, inoltre, prevista la reclusione da uno a tre anni e la multa da 10mila a 40mila euro.