SICILIA – Da Tik Tok a tutte le piattaforme digitali: l’artista siciliano Marco Mercurio, in arte Mercurio, presenta il suo primo singolo “Sto bene”. Disponibile per l’ascolto dal 18 dicembre, proprio a pochi giorni da Natale.
Un regalo in anticipo per la sua nicchia di follower, una novità per chi lo conosce per la prima volta.
Ma non c’è niente di casuale: ogni cosa, dal nome d’arte, al titolo alla data, ha un significato e lo scopriremo nella nostra chiacchierata con l’autore, intervenuto in esclusiva ai microfoni di NewSicilia.
Il primo singolo di Mercurio: “Sto Bene”
“Molte volte ci si rende conto che è arrivato l’inverno proprio quando si è a ridosso delle Feste. Dicembre è anche il momento in cui si realizza che sta per finire un anno. Scattano, dunque, le riflessioni, i bilanci, gli obiettivi raggiunti e non, le speranze“, esordisce.
Ecco che piomba, come un macigno, l’espressione “Sto bene” anche se, nel profondo, non è così: “Accanto alle classiche canzoni di Natale, dove prevale il finto buonismo, l’idea che bisogna per forza fare festa, dove tutto deve andare obbligatoriamente bene, poi resta fondamentalmente tanta inquietudine in molte persone. Credo che il mio singolo sia la chiave di lettura giusta per chi ha sempre avuto la stessa idea mia. Da questo la scelta di pubblicarlo in questo periodo dell’anno”.
Il significato di “Sto bene”
A detta dell’artista, “Sto bene” è una canzone che rappresenta ognuno di noi. L’intento è quello di far vivere agli ascoltatori delle emozioni vere, per un’immersione completa.
L’inedito, infatti, racchiude tanti stati d’animo vissuti quotidianamente dalla stragrande maggioranza delle persone almeno una volta nella vita: “Capita quasi sempre di dire ‘Sto bene’ quando, invece, non è così. Tendiamo a ‘fingere’ un mood positivo davanti agli altri per non dare l’immagine vera di noi stessi, delle nostre paure e turbamenti. Rappresenta tante persone, di tante età, diverse situazioni e stili di vita”.
Ma scendendo nel dettaglio ed esplorando il mondo di Mercurio: “Il singolo nasce da una irrefrenabile voglia di tirare fuori tutte le mie sensazioni in un momento particolare della mia vita, dove avevo tanti desideri, ma anche tante illusioni, cose che avrei voluto si realizzassero e che invece sono sfumate in un attimo”.
La copertina del singolo “Sto Bene” di Mercurio
Il mare, un amico sincero
“‘Sto bene’ parla di quel vuoto che si riesce a colmare solo di fronte al mare, quell’amico sincero che ascolta senza giudicare, senza chiedere spiegazioni. Tutti noi abbiamo bisogno di rifugiarci in qualcosa. Ecco, nel mio caso il mio porto sicuro è il mare“, spiega.
Un rapporto intricato e intimo, anche se – in fondo – c’è molto di più: “Io credo che il ‘mare’ sia un modo di vivere: è uno stato d’animo. Quando sei nervoso potrebbe essere in tempesta, quando sei calmo è tranquillo ma in qualsiasi momento si può agitare e cambiare completamente. Un po’ come ciascuno di noi, un po’ come me. Il mare è un parallelismo per dire ‘Mi vado a rifugiare in quel qualcosa che non mi può deludere’”.
Tutti abbiamo bisogno di sapere di avere un’ancora, una scialuppa di salvataggio: “Il mare diventa il confidente dove andare a ‘urlare’ tutte le frustrazioni, la rabbia, i malumori e, nello stesso tempo, ti rendi conto che, nonostante tutti i momenti ‘no’, agli occhi della gente apparirai sempre tranquillo. Alla fatidica domanda, quasi di circostanza, ‘Come stai?’, la risposta sarà sempre ‘Sto bene’ proprio per non dare spiegazioni agli altri”.
“Nel profondo, sai benissimo che non è così. Ti accorgi che passano gli anni, cambiano le stagioni, arriva l’inverno quando ancora sei convinto che è appena finita l’estate. Le cose cambiano, si evolvono e in un attimo riaffiorano tutte le mancanze, le perdite, ma preferisci non esternarlo. È più semplice dire di stare bene”, prosegue.
Da Tik Tok al lavoro discografico
Adesso è doveroso compiere un passo indietro. La musica, per Mercurio, è stata sempre una valvola di sfogo contro i problemi quotidiani, l’incastro perfetto quando il mondo diventa un posto troppo piccolo per chi ha dei sogni troppo grandi da realizzare.
La pandemia, come sappiamo, ha scosso le coscienze di tutti e stravolto ritmi ed equilibri a cui eravamo abituati. Siamo stati chiamati a creare nuove routine, per riempire giornate che sembravano interminabili.
“Ho scaricato Tik Tok quasi per gioco. Un passatempo in pandemia. Ho iniziato col fare musica su questo social, anche se già prima avevo pubblicato qualcosina su YouTube. Ho creato un home recording a casa, proprio per lasciare i problemi fuori e rifugiarmi nella musica che, da sempre, mi ha dato tanto e a cui devo tutto”, ci racconta Mercurio.
“Volevo, però, distinguermi rispetto alla massa su Tik Tok. Preferivo portare dei contenuti che rispecchiassero il mio essere, il mio talento, le mie creazioni e la mia musica. Video esclusivi che mi hanno permesso di conquistare un pubblico, una nicchia di follower che aspettava di ascoltarmi”, aggiunge.
E ancora: “Ho realizzato anche delle parodie, per strappare un sorriso in un momento oggettivamente difficile per tutti. Arrivare a 65k di follower mi ha spinto a cominciare a pensare di pubblicare degli inediti, qualcosa che avesse il mio marchio, la mia identità e che lasciasse un segno”.
Da lì, “sono arrivato a incidere il mio primo singolo in una sala discografica di Catania, SoloSuono, per produrre un lavoro fatto bene, con criterio, professionale”.
L’inedito “acerbo” e il lavoro in sala discografica
Da un pensiero alla realtà. Evidente la determinazione di Mercurio, che non ha smesso mai di credere nelle sue potenzialità. Quello che all’inizio era un “gioco”, una passione, è diventato un progetto concreto.
Un video pubblicato su Tik Tok, che conteneva un “inedito acerbo“, ha iniziato a prendere forma fino alla pubblicazione di “Sto Bene”.
“Ho fatto ascoltare ai professionisti di SoloSuono quello che avevo prodotto in modo amatoriale e, da subito, si sono mostrati interessati. Il testo dell’inedito è stato composto interamente da me, non l’ho mai cambiato, quello che mancava era la base musicale. Anche il titolo è sempre stato ‘Sto bene’”, sottolinea.
Inoltre: “Hanno appoggiato il mio progetto e insieme abbiamo iniziato a collaborare, analizzando la canzone e mettendo in nota le mie emozioni e sensazioni seguendo il testo. Dopo aver estrapolato la voce dal video, hanno lavorato sulla base, creando un arrangiamento. Lo step successivo è stato quello di registrare la voce e poi è stato effettuato il mastering fino al prodotto finito”.
Parola ai professionisti di SoloSuono
A prodotto finito, Riccardo Isca e Renato Scirè della sala discografica, anche loro sentiti ai nostri microfoni, ci hanno raccontato: “SoloSuono e Nati in Sicily sono stati creati per promuovere la musica indipendente e quando Mercurio si è presentato nei nostri studi abbiamo colto l’occasione per realizzare un progetto per noi interessante.
“Siamo soddisfatti del lavoro realizzato, è sempre stimolante lavorare con artisti indipendenti. La cosa che ci ha colpito è la coerenza tra l’artista e la composizione ed è proprio questo che lo rende riconoscibile”, specificano.
In sala discografica
La creazione di una propria identità: il nome “Mercurio”
Ogni artista, per emergere, deve avere una propria identità inedita, sia musicale che personale. A tal proposito: “Per essere pronti a portare un proprio prodotto, si deve avere la consapevolezza di essere gli unici a saper fare quella cosa in quel modo“.
“Potrei assomigliare come timbro magari ad altri, ma credo che chi ascolta la mia musica debba essere in grado di riconoscere quel quid che appartiene solo a me, senza ricondursi con la mente ai grandi della musica italiana”, afferma con certezza.
Anche la scelta del nome d’arte non è affidata al caso. Sui social, Mercurio è conosciuto come “marcomofficial“, un nickname “irriverente“, come l’ha definito lui, “perché al giorno d’oggi chiunque usa ‘official’ per qualsiasi cosa e per sottolineare l’autenticità”.
A questo punto sorgeva un problema: di “Marco” ce ne sono tanti, troppi. Ma anche “Marcom“, pensiamo a Marco Mengoni o Marco Masini. Ci voleva qualcosa di diverso, d’impatto: “Così ho pensato di poter usare il mio cognome, Mercurio appunto, che è molto particolare e che ho sempre pensato potesse essere il mio ‘nome d’arte’. A volte le cose più semplici sono quelle che fanno più effetto”.
Inoltre c’è un riferimento astrologico niente male: “Mercurio è anche il pianeta del sistema solare più vicino al Sole. Indica il tipo di intelligenza, l’astuzia, l’apprendimento, l’agilità e la lucidità mentale, lo spirito critico, l’ironia, il sarcasmo, i riflessi e le capacità comunicative dell’individuo. In altre parole, Mercurio indica il modo di pensare e di reagire delle persone agli stimoli intellettuali”.
Come si arriva a comporre un testo?
Una volta che si ha l’ispirazione, “il testo viene fuori nel momento più inaspettato, non ci sono dei momenti prestabiliti. Quando si deve scrivere una canzone, si può partire da un motivo che frulla nella testa, da una parola o una frase che ti ha colpito, uno stato d’animo. Si mettono in nota dei pensieri, piano piano si ricama, tassello dopo tassello, la propria ‘opera d’arte’”.
Nello specifico, Mercurio ci ha detto: “Mi siedo al pianoforte e provo a tradurre quello che sento in musica. Sono delle sensazioni, dei fatti di vita vissuta, delle speranze, desideri, ideali e tanto altro. Racconto me stesso ma anche quello che non sono ma che vorrei essere”.
Il progetto più grande
Bolle altro in pentola. “Sto bene” è solo l’inizio di qualcosa di ancora più grande. Un’idea ben precisa, un sogno nel cassetto che non può rimanere “chiuso”. Bisogna avere anche il coraggio di realizzare i propri desideri.
“La mia idea è quella di incidere un intero cd. Ho composto 13 canzoni in un home recording ma ho sempre pensato che il brano chiave fosse ‘Sto bene‘. Doveva essere quella canzone con cui presentare eventualmente tutto il resto. È quella per cui io, da cantante e ascoltatore in primis, avrei comprato il disco, perché da quell’inedito mi nasceva la voglia di scoprire cosa c’era dentro l’autore”, racconta.
“Sono partito dunque da ‘Sto bene’, già scoprendo le mie carte e il mio modo di raccontare emozioni e sogni. Ma non mi fermerò qui. Per ora non posso dirvi altro”, svela.
“Sto bene” è una “scommessa”
Sicuramente “questa pubblicazione è una scommessa con me stesso in un mondo in cui chiunque ormai fa musica. Ho voluto portare un prodotto completamente diverso da quello che si sente in giro, senza abbandonare mai la modernità del sound, ma non ci saranno mai espressioni provocatorie”.
“Saranno sempre canzoni che parlano della vita reale, ma con un tipo di scrittura che vuole richiamare i veri cantautori che, secondo me, ormai non ci sono più. Non mi importa di fare il pezzo ‘acchiappalike’ o ‘acchiappafollower’, mi interessa restare sempre autentico, coerente con i miei ideali”, afferma con determinazione.
“Comunque andrà, sarà un successo”
Quello che è importante nella vita è emozionarsi, perché solo così si possono trasmettere agli altri delle emozioni. Questo ci differenzia dall’essere delle persone vuote: la capacità di far battere il cuore sulla nostra stessa frequenza.
“Credete sempre in ciò che vi fa emozionare, che vi scuote, date sempre il massimo di voi stessi per quello che veramente volete fare nella vita. Non è importante quanti follower, like si hanno sui social, ma avere un’idea, portarla a termine e crederci veramente“, consiglia Mercurio.
“Io ci ho sempre creduto e continuo a farlo. Ecco perché sono qui col mio primo singolo: per farvi vivere con me un’emozione e condividere un sogno, che piano piano prende forma. Comunque andrà, sarà un successo“, conclude.
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