Tavola rotonda al “Mario Rapisardi” di Paternò per combattere la violenza sulle donne

Tavola rotonda al “Mario Rapisardi” di Paternò per combattere la violenza sulle donne

CATANIA – “La violenza contro le donne rappresenta un importante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani”.

La Convenzione (art. 3) precisa che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani ed è una forma di discriminazione contro le donne. Si tratta di un principio che ha contribuito alla rapida trasformazione della società italiana, dando alle donne, tra l’altro, la possibilità di accedere senza limiti agli uffici pubblici.

I membri della Costituente furono eletti anche grazie al voto femminile esercitato per la prima volta il 2 giugno 1946.

La Giornata del 25 novembre

Il 25 novembre si celebra nel mondo la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Al “Mario Rapisardi” di Paternò, come di consuetudine, si è svolta una tavola rotonda, affrontando il tema La violenza come emergenza analisi e nuova culturarispetto -voci a confronto”. Presente la prof.ssa Liana M.Daher, ordinaria di sociologia DISFOR-Università di Catania, la dott.ssa Rosa Rita Virgillito, responsabile osservatorio nazionale violenze e suicidi – Sicilia orientale, l’avvocato Flavia Indaco, presidente associazione forense di Paternò, l’avvocato Umberto Terranova del foro di Catania.

Presenti gli studenti del triennio del liceo classico e artistico, online gli studenti del liceo Scienze Umane – S.M. di Licodia.

La prof.ssa Daheir affronta il tema “violenza collettiva e risentimento- casi di radicalizzazione culturale”, coinvolgendo gli studenti presenti, affascinati dalla  presentazione, originale e poco conosciuta, di un panorama culturale non presente nei programmi scolastici.

La dott.ssa Virgillito amplia i contenuti “sull’aspetto psicologico e sociale delle violenze domestiche”, intrecciate da reali testimonianze e da una rappresentazione di studenti (4° anno del classico).



Con gli avvocati Flavia Indaco e Umberto Terranova il quadro si completa con la spiegazione del “Codice Rosso” tra tutele e famiglie e casi giuridici. I relatori indicano la legislazione italiana per far riferimento a una serie di reati, quali la minaccia, la violenza privata, l’aborto di donna non consenziente, lo stato d’incapacità procurato mediante violenza, la violazione di domicilio, il sequestro di persona, l’abbandono di persona minore o incapace.

I relatori si sono trovati d’accordo sull’impegno strategico, che per raggiungere la parità di genere si deve aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e all’indipendenza economica tra donne e uomini. Ridurre il divario in materia di retribuzioni, salari e pensioni, anche per combattere la povertà femminile. Promuovere la parità tra uomo e donna nel processo decisionale.

La violenza di genere trova la sua origine in una dimensione socio-culturale e, specificatamente, nei cosiddetti “stereotipi di genere“. La violenza di genere può portare a conseguenze di natura fisica e psicologica. Un fattore emergente è invece la gelosia del partner (27,9%) e la separazione (10,5%). Se la maggior parte delle violenze da partner si verificano in casa, quelle da non partner avvengono, oltre che in casa, anche in strada, nei luoghi pubblici e sul lavoro.

Come dire no alla violenza contro le donne

  1. Parlare
  2. Riconoscere il problema e i segnali
  3. Denunciare le molestie sessuali
  4. Sfidare le convinzioni sulla mascolinità
  5. Finanziare le organizzazioni femminili
  6. Richiedere risposte e servizi migliori
  7. Avere più dati
  8. Spingere per leggi più forti.

Modera la tavola rotonda la prof.ssa Angela Rita Pistorio, la quale riporta alcune considerazioni tratte dal giornalista e scrittore Aldo Cazzullo.

I nostri nemici finiranno all’Inferno; le nostre mamme in Paradiso; ma a noi un po’ di Purgatorio non lo leva nessuno. Per questo il Purgatorio è il posto degli uomini, dove andremo tutti. Quello di Dante è un Purgatorio a lieto fine, un percorso che corre verso l’Eden, fino al ritrovamento della sua Beatrice. Dante Alighieri che già nel 1300 capovolse il rapporto con il femminile per quei tempi, dimostrò un atteggiamento inusuale e rivoluzionario, visto che la cultura dell’epoca relegava le donne ad uno stato di proprietà maschile, prive di diritti civili e di autonomia”.

Nel libro “Le donne erediteranno la terra”, Aldo Cazzullo rappresenterà l’occasione per affrontare il tema della violenza sulle donne. “Lasceremo la parola agli uomini: saranno loro che, nel segno di Dante, ci parleranno di rispetto e di amore e rivolgendosi ad altri uomini, li esorteranno affinché si possa avere lo sguardo giusto verso le donne in ambito familiare, lavorativo e politico”.

Voi donne siete meglio di noi. Non pensiate che gli uomini non lo sappiano; lo sappiamo benissimo, e sono millenni che ci organizziamo per sottomettervi, spesso con il vostro aiuto“.

Aprono e chiudono l’incontro le prof.sse Angela Rita Pistorio e Antonella Mazzola, collaboratori della Dirigente Scolastica Concetta Centamore, assente per impegni istituzionali. Si ringrazia il dott. Luigi Sanfilippo, per aver curato l’evento, ricoprendo in un il liceo un incarico funzionale alla mediazione culturale con l’Università di Catania e enti.

Alcuni scatti dell’evento

L’intervista alla prof.ssa Mazzola

L’intervista all’avvocato Terranova