L’I.C. “Cavour” in prima linea per combattere la violenza di genere

L’I.C. “Cavour” in prima linea per combattere la violenza di genere

CATANIA – La mission perseguita dalla Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Gabriella Capodicasa, dai referenti alla Legalità e all’Educazione civica, prof. Salvatore Pepi e prof.ssa Agata Petrosino e da tutti i docenti dell’Istituto Comprensivo è quella di instillare nella comunità scolastica la consapevolezza della parità di genere attraverso il rispetto proprio e altrui nonché la promozione di azioni e atteggiamenti, volti ad arginare e a contrastare ogni forma di discriminazione di genere, di violenza e di sopraffazione.

Nell’ambito delle attività promosse per la commemorazione delle vittime di femminicidio, istituita dall’ONU il 25 novembre 1999, i docenti dell’I.C.Cavour” sono stati impegnati nella realizzazione di iniziative e di progetti al fine di sensibilizzare le giovani coscienze sul fenomeno in questione.

In particolare, tra le varie attività si annoverano: la ricostruzione fotografica del Quarto Stato per la lotta contro la violenza sulle donne, ideata dalla prof.ssa Angela Arena, coadiuvata dal prof. Giovanni Razzolini con il coinvolgimento degli alunni e delle alunne delle classi terze; la realizzazione di varie installazioni, tra cui le scarpette rosse di origami – simbolo della lotta contro il femminicidio –, alcune sedie colorate di rosso che riportano slogan per dire “Stop alla violenza contro le donne”, a cura delle professoresse Chiara Cantone, Stefania Marletta e Francesca Restuccia.

Sulla scia dei recenti e gravissimi fatti di cronaca, che hanno visto tragicamente colpite delle giovani donne, il nostro Istituto ha dato luogo a una Tavola Rotonda sul tema in questione dal titolo Lo faccio per te: segnali di aiuto per la prossima generazione, rivolta alle classi terze della scuola secondaria di primo grado.

Dopo l’accoglienza dei relatori da parte della Dirigente e dei Referenti alla Legalità, si sono susseguiti gli interventi dell’avv. Viviana Lombardo, assessore alle “Pari Opportunità”, la dott.ssa Sonia Mazzeppi, Dirigente psicologo CF D’Annunzio, il Cap. Angelo Pio Mitrione, comandante della compagnia dei carabinieri di Catania di piazza Dante,  il Mar. Magg. Barbara Culotta, Sezione P.G. dei carabinieri c/o la Procura della Repubblica di Catania, la signora Giovanna Zizzo, mamma della piccola Laura.



L’assessore Lombardo ha reso note le iniziative sociali promosse dal Comune di Catania a supporto delle donne che hanno subito delle violenze; a seguire la dott.ssa Mazzeppi dopo aver inquadrato il fenomeno da un punto di vista socio-psicologico, con particolare riferimento agli stereotipi di genere, ha illustrato i comportamenti da individuare come spie d’allarme di potenziali personalità narcisitiche che potrebbero generare relazioni tossiche.

Il Capitano Mitrione ha  messo in allerta l’uditorio in merito alla pericolosità di alcuni atteggiamenti sottesi che possono sfociare in comportamenti devianti (fenomeno dell’icerberg); inoltre, ha proiettato il cosiddetto “violenzametro” in cui ha ripercorso il grado di intensità di manifestazioni violente sottolineando, soprattutto, la totale presa in carico da parte dell’Arma delle donne che decidono coraggiosamente di denunciare gli abusi subiti. Il Maresciallo Maggiore Culotta ha interagito con gli studenti dando loro delle chiavi di lettura su come affrontare e prevenire gli eventuali atti di femminicidio ribadendo l’importanza del rispetto verso sé e gli altri. Inoltre, ha riportato la propria personale esperienza di donna che ha fatto carriera all’Interno dell’Arma dei carabinieri, sovvertendo i tradizionali stereotipi che, nell’immaginario collettivo, vedono la donna relegata al focolaio domestico; ha concluso l’intervento con la proiezione del video Mi chiamo Valentina della Cortellesi.

Infine, il toccante intervento della signora Giovanna Zizzo che ha dato voce, attraverso la lettura di una sua lettera – scritta a posteriori, indirizzata alla piccola Laurauccisa dal marito per vendetta di quest’ultimo nei confronti della donna, condannandola all’”ergastolo del cuore”, come da lei stesso definito. A conclusione della seduta, sono stati proiettati due video: uno in omaggio alle donne vittime di femminicidio e l’altro in memoria della piccola Laura.

Gli studenti e le studentesse hanno profuso un grande interesse e una notevole partecipazione rispetto all’iniziativa proposta e, a conclusione dell’attività seminariale, hanno posto una serie di domande interessanti con un “fuoriprogramma” di uno studente che ha sbalordito tutti e tutte con una performance al pianoforte del brano Viva la vida quale inno alla sacralità della vita e alla speranza.