Migranti non trattenuti a Pozzallo, la Cassazione fissa un’unica udienza per i ricorsi

Migranti non trattenuti a Pozzallo, la Cassazione fissa un’unica udienza per i ricorsi

CATANIA – La Cassazione ha riunito in una sola data la discussione dei ricorsi presentati nelle scorse settimane dall’avvocatura dello Stato, per conto del Viminale, contro i provvedimenti di due Giudici del Tribunale di Catania che hanno negato la convalida del trattenimento di alcuni migranti nel centro di Pozzallo.

Con un provvedimento studiato nei minimi dettagli, è stata fissata una udienza al prossimo 30 gennaio davanti alle Sezioni unite civili. In quella data dovranno essere vagliate le dieci istanze presentate dall’avvocatura il 25 ottobre scorso.

La questione migranti

La questione fa riferimento al rilascio di alcuni migranti tunisini, non trattenuti dal centro per il rimpatrio di Pozzallo. La prima decisione era arrivata dalla Giudice Apostolico a cui poi ne è stato aggiunto un secondoseguita alcuni giorni dopo dal collega Cupri. Entrambi i giudici sono “andati contro” le recenti misure adottate dal Governo.

Ad essere messo in discussione è il trattenimento dei richiedenti asilo provenienti dai cosiddetti Paesi sicuri e la relativa cauzione di 5mila euro per rimanere in libertà.



Dalla non convalida all’applicazione del decreto Cutro

I ricorsi riguardano quanto deciso dai magistrati della sezione immigrazione del Tribunale etneo che non convalidarono i trattenimenti, disposti dal Questore di Ragusa in applicazione del decreto Cutro, perché a loro dire violerebbero la direttiva europea numero 33 del 2013.

Questione condizioni di frontiera“, le parole del presidente Cassano

Nel provvedimento con cui fissa l’udienza pubblica al gennaio del 2024, la prima presidente Margherita Cassano ha affermato che i ricorsialzano una questione di particolare importanza sulle condizioni che consentono il trattenimento alla frontiera del richiedente la protezione internazionale“.

Stiamo parlando di elementi che presentano “aspetti di novità nel panorama giurisprudenziale, anche per il rapporto tra fonti diverse e per il necessario confronto con le pronunce della Corte di giustizia, destinata a riproporsi in numerosi giudizi“.