LAMPEDUSA – Naufragio nelle acque antistanti a Lampedusa dove 43 migranti sono stati recuperati, sugli scogli di Capo Ponente, dalle motovedette della Capitaneria di Porto e due giovani dai due pescatori lampedusani, Giuseppe e Salvatore Del Volgo, padre e figlio, a Muro Vecchio, sulla costa Nord della maggiore delle isole Pelagie.
Con la barca hanno caricato i due ragazzi africani e lanciando l’sos li hanno accompagnati a Cala Pisana dove sono stati sbarcati e affidati alle cure dei sanitari del 118.
Durante il breve tragitto, i lampedusani hanno messo addosso ai due ragazzi tutte le coperte che avevano a disposizione e gli hanno diviso un filone di pane.
Naufragio a Lampedusa: morta bimba di due anni
Stando alle prime dichiarazioni dei naufraghi, raccolte dalla polizia, vi sarebbero otto dispersi, fra cui due bambini.
Una bambina di 2 anni è morta sull’unità di soccorso.
La piccola è spirata mentre la motovedetta la stava portando, assieme agli altri superstiti, verso il porto.
Croce Rossa Italiana a lavoro
Gli operatori della Croce rossa italiana hanno accolto all’hotspot di contrada Imbriacola i superstiti dell’ultimo naufragio avvenuto ieri a Lampedusa.
“Ancora una volta veniamo colti da un tragico avvenimento“, dichiara Debora Diodati, vicepresidente della Croce rossa italiana.
“Siamo in contatto con i nostri operatori all’hotspot che, come sempre, sono operativi in una situazione di emergenza. La notizia della morte di una bambina di due anni è quanto mai tragica“, prosegue.
Le parole del sindaco
“Poteva essere una strage di portata più grande, ma Lampedusa continua a essere la zattera nel Mediterraneo che salva vite umana, mentre l’Europa sta a guardare o al massimo critica“.
Lo ha detto il sindaco delle isole Pelagie, Filippo Mannino, in merito al naufragio di Capo Ponente.
“L’Italia non può essere lasciata sola a gestire questo dramma umanitario, quante vite innocenti dobbiamo ancora sacrificare per far sì che qualcosa si muova?“, aggiunge.
“Ringrazio le forze dell’ordine, i medici e i miei concittadini, in particolare i pescatori, per l’instancabile lavoro che svolgono nel salvare queste persone“, ha concluso Mannino.
Maxi sbarco nella notte
Un peschereccio con a bordo 400 migranti circa è attraccato al molo commerciale di Lampedusa ieri notte.
Ad agganciarlo e scortarlo, garantendo la sicurezza di tutte le persone a bordo, sono state le unità di soccorso della Guardia costiera.
Dopo lo sbarco di donne, bambini e uomini, verranno tutti trasferiti all’hotspot.
Sbarchi di ieri a Lampedusa
Sono 185 i migranti che sono sbarcati a Lampedusa dopo che la Cp327 ha soccorso quattro barchini partiti da Sfax. A bordo dei natanti c’erano da un minimo di 39 a un massimo di 51 persone sedicenti originarie di Sudan, Yemen, Gambia, Guinea, Mali, Senegal, Benin e Costa d’Avorio.
I 185 neo arrivati, dopo un primo triage sanitario su molo Favarolo, sono stati portati all’hotspot di Lampedusa dove ci sono al momento 192 ospiti.
I 187 giunti con i primi quattro barchini sono stati imbarcati sul traghetto di linea diretto a Porto Empedocle.
Arrestato a Lampedusa uno scafista tunisino
È in esecuzione un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip del tribunale di Agrigento su richiesta della Procura, che i poliziotti della Squadra Mobile e quelli dello Sco hanno arrestato un tunisino di 46 anni.
L’uomo è stato ritenuto responsabile di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: ha procurato l’ingresso sul territorio nazionale, attraverso la frontiera di Lampedusa, di 44 migranti di varie nazionalità.
Lo sbarco su cui hanno indagato i militari del settore navale della guardia di finanza e quelli della guardia costiera di Lampedusa si è verificato martedì 14 novembre.
Il tunisino è stato trasferito con elicottero delle Fiamme gialle ad Agrigento dove è stato portato al carcere “Pasquale Di Lorenzo”.
Fonte foto Associazione Carta di Roma