CATANIA – La creazione di un gestore unico per il sistema idrico non è ancora stata realizzata nel territorio di Catania. La governance riguardante la gestione dell’acqua è suddivisa tra il livello politico e quello tecnico. A livello politico, le decisioni riguardanti l’acqua sono di competenza dell’Assemblea Territoriale Idrica, composta da tutti i sindaci della provincia. Dal punto di vista tecnico e gestionale, l’approvvigionamento idrico è attualmente gestito da numerose aziende di proprietà pubblica o a partecipazione mista, che operano a livello comunale o su territori che coinvolgono più Comuni.
L’intervento del direttore generale Acoset Spa
Tra le aziende che si occupano della distribuzione di servizi idrici nel territorio di Catania c’è l’azienda Acoset Spa, che dal 1911 distribuisce l’acqua anche in 20 comuni etnei. È intervenuto ai nostri microfoni Antonio Coniglio, direttore generale dell’azienda, sul tema del gestore unico: “Noi come Acoset riteniamo che la proposta di convenzione attuale dell’ATI, che è stata presa in discussione dall’Assemblea dei sindaci, sia una convenzione valida perché tutela anche i gestori uscenti. Acoset e gli altri gestori, rispetto alla convenzione precedente, del 2005 si trasforma in socio d’opera. Quindi continueremo a svolgere alcuni servizi“, afferma il dott. Antonio Coniglio.
“Il gestore unico – continua il direttore Acoset – non è una scelta ma un obbligo di natura normativa. Non c’è una discrezionalità. Noi riteniamo che il gestore unico sia una necessità di fatto, perché il nostro territorio ha bisogno di investimenti a tutela degli utenti e non sono sufficienti i soli investimenti del PNRR. Si ha necessità di una visione di insieme di tutto il territorio“.
Aumento costi dell’acqua
Negli ultimi tre anni i costi della bolletta sono triplicati, ragione per cui un gestore unico capitalizzato è fondamentale, in modo che possa investire e coprire anche i costi di gestione.
Acoset da gestore a socio d’opera
“Insieme al presidente Rapisarda e ai consiglieri Vanessa D’Arrigo, Emanuele Mirabella, chiediamo una proroga della convenzione di gestione di Acoset, per il prossimo periodo regolatorio che dura dai 4 ai 6 anni. In modo da consegnare una società in equilibrio economico–finanziario. Anche perché riteniamo che sia un ragionamento teorico, quello che domani mattina i gestori possano chiudere battenti e si possa fare la gestione unica. Perché quest’ultima comporta dei passaggi intermedi: dobbiamo mettere in comune le banche dati e dobbiamo fare una mappatura del territorio“.
“Noi riteniamo che 4 anni sia un periodo di tempo ragionevole per fare partire una buona gestione unica e nel frattempo consegnare ad Acoset un nuovo ruolo, che non è più quello di gestore ma in socio d‘opera“, conclude il direttore Acoset Spa.
L’avvio del gestore unico comporterebbe una centralizzazione degli investimenti e consentirebbe di gestire in modo coordinato le fonti idriche. Questo aspetto è di fondamentale importanza, soprattutto, alla luce del declino delle falde acquifere e del fenomeno della siccità. Gli investimenti, inclusi quelli finalizzati alla riduzione delle perdite, diventano cruciali per preservare questa preziosa risorsa.
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