Omicidio in pieno centro a Palermo, indagato un cameriere

Omicidio in pieno centro a Palermo, indagato un cameriere

PALERMO – È un cameriere tunisino che lavora in un locale di via Emerico Amarico il sospettato per l’assassino di Badr Boudjemai, l’algerino di 41 anni ucciso con tre colpi di pistola nella notte tra il 3 il 4 novembre scorsi in via Roma a Palermo.

A lui i carabinieri sono giunti grazie alla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona.

Ieri l’uomo è rimasto per tutta la giornata in caserma al comando provinciale di Palermo interrogato, insieme ad altri. Secondo un’ipotesi investigativa a sparare sarebbe stato l’impiegato di un locale vicino al quale lavorava la vittima, nella zona di via Emerico Amari.



Ieri quest’uomo e altri sospettati sono stati condotti nella caserma dei carabinieri per essere ascoltati ed essere sottoposti all’esame del tampon kit per trovare eventuali tracce di polvere da sparo. La loro posizione è al vaglio della magistratura. Contestualmente sono state compiute diverse perquisizioni, anche nella ricerca dell’arma usata per il delitto che non è stata ancora trovata.

La ricostruzione

Erano state due turiste canadesi in vacanza a sentire i colpi di pistola mentre camminavano in via Roma. Li hanno scambiati per petardi. Poi hanno visto il corpo del cameriere nel marciapiede, proprio di fronte al Palazzo delle Poste. A terra non ci sono bossoli di proiettili. L’assassino ha usato un revolver. Pare che possa essere stato un delitto d’impeto. In via Roma ci sono numerose telecamere. Farmacia, mini market, una banca, altri esercizi commerciali, quelle del Comune per i varchi della Ztl. Il cameriere è stato freddato mentre tornava a casa. Aveva mandato un messaggio alla moglie. Ma a casa non è più tornato.