PALERMO – La vita di Lucia Borsellino sarebbe a rischio. Per questa ragione, da pochi giorni, l’ex assessore regionale alla Sanità viaggia su un’auto blindata e con la scorta di due uomini.
La decisione è stata presa dal Ministero dell’Interno, contro la volontà della Borsellino. Le motivazioni per cui la figlia del magistrato Paolo, ucciso nel 1992 dalla mafia, sarebbe in grave pericolo non sono chiare e, probabilmente, non lo saranno ancora per parecchio tempo.
Secondo alcune ipotesi, però, il fatto che l’ex assessore abbia operato nel campo della sanità può essere uno dei motivi scatenanti. La Borsellino, infatti, ha esposto più di una critica e denuncia al sistema sanitario siciliano, che da solo vale quasi la metà del bilancio.
Tanto da arrivare alla decisione di dimettersi, complici le controversie con l’operato del governo Crocetta e le conseguenti polemiche, ancora più accese in seguito alle presunte intercettazioni tra il chirurgo Matteo Tutino e il presidente della Regione Rosario Crocetta. Secondo quanto riportato dal quotidiano l’Espresso, il medico avrebbe augurato alla Borsellino la stessa fine del padre.
La questione è ancora sotto le indagini della magistratura: che ci sia o meno un collegamento con tutto ciò, la Borsellino vive sotto scorta.