PANTELLERIA – Si indaga su quanto accaduto due notti fa a Pantelleria (Trapani), quando un 51enne ha dato fuoco alla compagna, di 48 anni.
Le condizioni della vittima
La donna è ricoverata in gravissime condizioni al centro ustioni dell’ospedale Civico di Palermo. Ha riportato ustioni sul 90% del corpo.
Chi è il compagno
L’uomo si chiama Onofrio Bronzolino, è un operaio originario di Palermo. Si trova in ospedale in stato di fermo. È rimasto ustionato al volto, probabilmente a causa del ritorno di fiamma: adesso rischia di diventare cieco.
Continuano a indagare i carabinieri della stazione di Pantelleria e del comando provinciale di Trapani.
La lite era iniziata in un bar
Pare che i due fossero soliti discutere, ma – come hanno affermato dai condomini del palazzo dove abitava la coppia – un epilogo del genere non era stato messo in conto. La coppia abitava in via Maggiuluvedi, vicino al centro del paese.
La lite tra i due sarebbe iniziata in un noto bar del centro di Pantelleria e poi degenerata nella loro abitazione. Quella che poteva sembrare una comune scenata di gelosia, si è rivelata però una discussione di natura ben più grave.
Secondo quanto emerso, l’uomo teneva a casa una bottiglia di benzina che durante la loro lite ha deciso di gettare sulla donna, per darle fuoco. Tra incredulità e paura, i vicini di casa hanno cercato di soccorrere la donna, avvolta dalle fiamme, e hanno allertato il 118.
Le condizioni della 48enne si sono rivelate fin da subito particolarmente gravi. Dopo essere stata trasferita in ambulanza all’aeroporto, è stata portata in elicottero fino al Civico di Palermo.
Il precedente matrimonio della donna
La donna in passato era stata sposata con un altro uomo, che tempo fa aveva ricevuto una denuncia per droga. La vittima ha in tutto cinque figli, quattro dei quali li aveva avuti dal precedente matrimonio.
Al momento della lite era presente solo una figlia, l’unica avuta con il nuovo compagno. Gli altri quattro vivono ormai da soli in altre zone dell’isola.
Le parole del sindaco di Pantelleria
Il primo cittadino Fabrizio D’Ancona ha inviato un messaggio alla donna: “Dietro al tuo nome – scrive – c’è una mamma, una donna e un’amica. In tanti piangono per le tue condizioni di salute in questo momento, ma noi vorremmo fermarci a quell’attimo prima in cui hai avuto paura, hai avuto paura di un uomo che ha provato con la sua forza a oscurare la tua bellezza“.
“Avresti potuto chiedere aiuto un giorno o un mese prima, ma – ammette il sindaco – nessuno può giudicare queste situazioni se non si vivono, ma soprattutto nessuno le dovrebbe vivere. Nessuno ora può rimediare al male che ti ha travolta, ma educando i nostri figli maschi a essere uomini migliori e a non prevaricare le donne con la violenza, insegnando alla nostre figlie a essere donne forti e coraggiose anche nel saper chiedere aiuto, potremmo oggi in tuo nome evitare che ci sia un’altra storia come la tua“.
Foto di repertorio