Esplode in Sicilia il caso “formica di fuoco”: cos’è e l’opinione di chi l’ha studiata

Esplode in Sicilia il caso “formica di fuoco”: cos’è e l’opinione di chi l’ha studiata

SICILIA – La scorsa settimana è venuta fuori la notizia della presenza di circa ottantotto nidi di una formica apparentemente insolita per l’habitat siciliano: la Solenopsis Invicta.

Una colonia di Solenopsis Invicta

Che specie è la Solenopsis Invicta

La Solenopsis Invicta, più conosciuta come la “formica di fuoco“, è appartenente alla sottofamiglia delle Myrmicinae, la sua dimensione in media, si aggira intorno ai 4 millimetri, mentre per le regine si parla di circa 8 millimetri; esse sono famose perché a differenza delle formiche a cui si è abituati nel territorio siciliano, sono dotate di un pungiglione velenoso, che potrebbe causare problemi anche per gli esseri umani, motivo per cui gli specialisti della Iucn (Unione internazionale per la conservazione della natura) la reputano potenzialmente fra “le specie invasive più dannose al mondo“.

Una solenopsis invicta sopra una mano umana

La testimonianza dello studioso Enrico Schifani

Recentemente, lo studioso siciliano Enrico Schifani ha condotto insieme anche ad altri studiosi degli studi su questa specie, raccontando la sua testimonianza: “La nostra scoperta è stata pressoché casuale: nel novembre del 2022, una persona che ci conosceva come esperti di formiche ci ha inviato una foto sospetta dopo essere stato punto. A partire da quell’immagine, siamo riusciti a raccogliere sul campo dei campioni di formiche e tramite delle analisi genetiche e morfologiche abbiamo poi purtroppo accertato,  come si trattasse di “formiche di fuoco“, abbiamo registrato come questa specie aliena invasiva avesse già colonizzato con almeno 88 nidi un’area di quasi 5 ettari, allertando le autorità competenti. Purtroppo, le persone che frequentano l’area ci hanno riferito di punture compatibili con la formica di fuoco da almeno tre anni.

Il nostro studio da poco pubblicato segnala tramite un modello predittivo che le aree costiere mediterranee, e in particolare gli ambienti urbani e agricoli sono particolarmente a rischio, e di come il cambiamento climatico possa in futuro poi favorire ancora di più questa specie così pericolosa per la biodiversità e l’ambiente, oltre che dannosa per l’agricoltura, per le infrastrutture elettriche nelle città  e famosa per le punture dolorose che può infliggere all’uomo.



Per i non esperti,  è facile confondere le formiche di fuoco con molte delle circa 120 specie di formiche siciliane, molte delle quali di un simile colore rosso e alcune delle quali possono mordere o più raramente pungere anche se con conseguenze più lievi.

Intervenire sul problema tempestivamente è importantissimo, ed il compito spetta alla Regione Sicilia; tuttavia, per la riuscita di ogni sforzo,  è cruciale scoprire tutti gli eventuali altri siti colonizzati da questa specie, che è in grado di spostarsi di molti chilometri con il trasporto di merci come piante e legname o con il normale volo delle regine alate.

Per questo il contributo dei cittadini può essere fondamentale: il nostro appello è di pubblicare le foto di formiche sospette sulla piattaforma di iNaturalist.org, dove queste saranno identificate da esperti e i dati rimarranno a disposizione di chi si occuperà del monitoraggio della specie”.