Prevenzione e studio sui terremoti: di cosa si occupa il progetto Paratus

Prevenzione e studio sui terremoti: di cosa si occupa il progetto Paratus

ITALIA – Catastrofi naturali come granelli di sabbia e rimedi poco incisivi per arginare una situazione che senza dubbio risulta essere in emergenza sono soltanto due delle cause di un’ennesima corsa verso il baratro. Turchia, Marocco e Libia sono soltanto gli ultimi luoghi in cui si sono consumati scenari raccapriccianti sia per la gente comune che per l’ambiente circostante.

Quasi 6mila chilometri separano Gaziantep, cittadina più vicina all’epicentro del disastroso sisma verificatosi a febbraio causando più di 40mila vittime, e Marrakech. Una rete apparentemente fitta collega la parte settentrionale dell’Africa con la Turchia, resistenza che si scioglie nel momento in cui il pensiero focalizza la propria attenzione sulle conseguenze dei fatti.

Prevenzione e studio sui terremoti: di cosa si occupa Paratus

Il pianeta Terra chiede una tregua oppure e proprio quest’ultimo a lanciare un campanello d’allarme verso l’umanità? Sulla scia dei fatti prima accennati, fa parte del progetto PARATUS, finanziato dall’Unione Europea, Deep Blue. Piattaforma che si impegna a migliorare la prontezza dei soccorritori in scenari di multi-rischio e a minimizzare gli impatti dei disastri complessi.

Questo progetto è stato avviato nell’autunno del 2022 e avrà una durata complessiva di quattro anni. L’obiettivo principale è sviluppare una piattaforma di servizi online basata su cloud finalizzata alla riduzione del rischio e della vulnerabilità sistemica associati ai disastri. L’iniziativa riunisce un consorzio composto da 19 partner provenienti da 11 paesi diversi e si concentra su quattro casi studio specifici: le aree dei Caraibi, della Romania, delle zone alpine e di Istanbul, in Turchia.

Le parole del Project Manager di Paratus

Il team di PARATUS adotterà una metodologia partecipativa standardizzata e farà uso di una vasta gamma di strumenti per sviluppare tecniche di supporto alle decisioni. Sonia Matera, Project Manager di Deep Blue, ha dichiarato: “Il nostro ambizioso obiettivo è combinare la più recente ricerca scientifica con le ultime innovazioni tecnologiche per renderle accessibili a tutti“.



Deep Blue, una piccola e media impresa italiana, è il capofila delle attività di comunicazione e disseminazione all’interno del progetto. Pertanto, seguirà attentamente lo sviluppo delle attività in corso e si occuperà di diffondere i risultati raggiunti sia tra i cittadini che tra i professionisti. L’obiettivo è fornire informazioni accurate sulla piattaforma web e sugli strumenti di supporto sviluppati.

I temi trattati tra analisi sul campo e possibili rischi

Nel contesto della brillante trovata finanziata dall’UE, saranno affrontate diverse azioni chiave finalizzate a promuovere un futuro più sicuro. In primo luogo, verrà condotta un’analisi storica e dinamica dei rischi utilizzando dati provenienti dal telerilevamento satellitare e dall’intelligenza artificiale al fine di comprendere approfonditamente i rischi che si sono verificati in passato e come potrebbero evolversi nel tempo.

In secondo luogo, si svilupperà una valutazione sistemica del rischio multisettoriale, permettendo di studiare come pericoli e rischi si modifichino in relazione ai cambiamenti climatici e ad altri fattori sociali. Saranno inoltre creati strumenti decisionali avanzati, tra cui “serious game” e metodologie di stress test, che saranno utili per la pianificazione a breve e lungo termine. Sarà prestata particolare attenzione all’utente, coinvolgendolo nella co-creazione di una piattaforma web dedicata alla simulazione e alla valutazione degli effetti transfrontalieri e a cascata dei disastri.

Infine, il progetto mira a promuovere la cooperazione e la replicabilità, attraverso la creazione di uno stakeholder hub che riunirà professionisti provenienti da contesti culturali, geografici ed economici diversi.