CALATABIANO – I carabinieri della Stazione di Calatabiano, al termine di una mirata attività, hanno arrestato in flagranza un pregiudicato quarantaseienne del posto per il reato di coltivazione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Lo sviluppo delle indagini
I carabinieri durante il corso della loro attività di ricerca sul campo, avevano scoperto come da tempo il soggetto in questione, a loro già conosciuto per precedenti giudiziari, vivesse in una vecchia roulotte in disuso, parcheggiata dentro un fondo agricolo di Contrada Bosco del comune di Calatabiano, di proprietà di un calatabianese che vive in Svizzera da tempo e ovviamente all’oscuro di tutto.
La scelta anomala di andare a vivere in una località rurale ed isolata, unitamente al fatto di dedicarsi ad un’attività mai praticata come quella della coltivazione, ha fortemente insospettito i militari, che hanno così deciso di esaminare a fondo la questione.
Il personale della Stazione dei carabinieri, munito di equipaggiamento tattico per raggiungere i terreni impervi dove si trovava il pregiudicato, motivo per cui lo hanno sorpreso dentro l’uliveto intorno alla sua roulotte, constatando immediatamente che ulivi a parte, erano presenti anche piante di marijuana, alcune delle quali avevano l’altezza di 120 cm, in uno stato di maturazione per la raccolta ai fini della successiva lavorazione, essiccazione e immissione nel mercato illecito della compravendita delle sostanze stupefacenti; senza dimenticare la presenza di un sistema di irrigazione, il quale permetteva di innaffiare le piante in determinati orari, programmati con apposito timer.
Tuttavia le piante necessitavano ugualmente di una particolare cura, tant’è che il quarantaseienne è stato colto proprio nell’atto di innaffiarle.
Durante gli accertamenti di rito, i militari hanno reperito sessantotto piante di marijuana, di altezza fino ai 120 cm circa, che avrebbero consentito la preparazione di migliaia di dosi ed il guadagno illecito di un ingente quantitativo di denaro. La piantagione è stata distrutta tranne un gruppo di esemplari, per la campionatura e successiva sottoposizione alle analisi di laboratorio, per accertare il quantitativo di tetraidrocannabinolo e scoprire dunque il grado di tossicità.
Il “coltivatore dal pollice verde” è stato invece posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto e disposto la misura degli arresti domiciliari nella sua abitazione in centro a Calatabiano.