AGRIGENTO – Tensioni prima della processione a Porto Empedocle, nell’Agrigentino, in onore di San Calogero, santo di origini africane molto venerato e amato nella provincia siciliana. Il motivo è da ricondurre all’assenza della stragrande maggioranza dei portatori autorizzati dalla Questura, che alla fine sono giunti sul luogo e i festeggiamenti in onore del santo hanno potuto procedere senza intoppi.
Cosa è successo durante i festeggiamenti di San Calogero a Porto Empedocle
Per garantire il corretto svolgimento della processione, il simulacro di San Calogero è stato portato a spalla dagli organizzatori nel breve tragitto dalla casa dei portatori alla Chiesa Madre.
Nella mattinata c’è stata incertezza sul proseguimento della processione, tanto che è stata considerata l’ipotesi di utilizzare un camion per il trasporto del simulacro lungo il percorso previsto. La polizia del commissariato “Frontiera” e la Squadra Mobile hanno controllato l’identità di coloro che si sono alternati nel portare a spalla San Calogero, ma non sono stati segnalati disordini, nonostante alcune lamentele più o meno esplicite.
Le minacce agli agenti
Precedentemente, la Questura aveva richiesto l’elenco dei nomi dei portatori e le autocertificazioni riguardanti la mancanza di gravi precedenti penali. Tuttavia, quattordici dei novanta portatori si sono opposti a questa richiesta, arrivando addirittura a proferire minacce.
Porto Empedocle “blindata”
Per garantire l’ordine pubblico e assicurare che la processione del santo si svolgesse rispettando le regole e le prescrizioni, è stato necessario disporre un grande schieramento di Forze dell’Ordine.