VITTORIA – Tre individui di nazionalità tunisina sono stati denunciati nel pomeriggio di sabato scorso dalle forze dell’ordine del commissariato di pubblica sicurezza di Vittoria a causa della loro partecipazione a una violenta rissa.
Durante l’alterco sono volati calci, pugni e lancio di pietre.
Violenta rissa a Vittoria
Di questi tre individui, uno è stato arrestato anche per resistenza e lesioni a un pubblico ufficiale. Tale individuo si è opposto fisicamente ai poliziotti intervenuti per porre fine alla rissa, sferrando calci e pugni contro un agente.
Gli agenti di polizia, impegnati in attività di prevenzione e controllo del territorio, sono stati attirati dall’agitazione di un gruppo di stranieri che si stava allontanando in fretta da piazza Senia, un’area che ospita attività commerciali e luoghi di culto. La fuga è stata causata da tre individui che avevano iniziato una violenta lite con colpi fisici e uso di pietre.
Poliziotto colpito da un tirapugni di metallo
Raggiunta la piazza, situata tra via Senia e via San Martino dove la rissa si stava svolgendo, i poliziotti sono intervenuti per sedare la situazione.
Durante l’azione, uno dei cittadini tunisini ha afferrato un tirapugni di metallo utilizzandolo con violenza contro un agente, colpendolo con pugni e calci e causandogli ferite e abrasioni al viso. Tuttavia, gli agenti sono riusciti a trattenere e immobilizzare l’individuo in questione.
In seguito alle indagini condotte, i tre cittadini tunisini sono stati identificati come B.B., 22enne, M.O., 36enne e K.M., 57enne. Sono stati portati al commissariato di Polizia di Stato locale per ulteriori accertamenti e procedure standard.
Le misure prese nei confronti dei 3 individui
In particolare, B.B., il quale si trovava in modo irregolare nel territorio nazionale, è stato arrestato per resistenza e lesioni a un pubblico ufficiale. Gli altri due connazionali sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di rissa e per il possesso di strumenti atti a offendere.
L’individuo arrestato è stato posto agli arresti domiciliari nella sua residenza in conformità con l’ordine del pubblico ministero di turno rimanendo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.