Il Giardino della Kolymbetra salvato dal FAI e dall’amore paterno di due uomini

Il Giardino della Kolymbetra salvato dal FAI e dall’amore paterno di due uomini

AGRIGENTO – Il Giardino della Kolymbetra, nella Valle dei Templi dell’antica Akragas, è un raro gioiello archeologico e agricolo, un luogo straordinario che racchiude i colori, i sapori e i profumi della terra di Sicilia. 

La storia del Giardino della Kolymbetra

Questa piccola valle è parte significativa dell’antica Akragas, la città fondata dai greci nel VI sec. a. C.. Diodoro Siculo narra che nel 480 a.C. il tiranno Terone per approvvigionare l’acqua nella città, fece progettare una rete di gallerie che convogliavano acqua nella vasca della Kolymbetra che presto divenne un giardino fiorente di piante mediterranee. Questo luogo dopo secoli passò alla chiesa che introdusse l’agrumeto. Nel XIX secolo divenne una delle mete del Grand Tour, dove letterati e pittori venivano a trarne ispirazione per le proprie opere. La Kolymbetra nel XX sec. cadde in abbandono sino all’intervento del FAI.

Il sogno di un siciliano visionario diventa realtà: dall’abbandono alla rinascita

Come raccontò il presidente della Fondazione, Marco Magnifico, qualche tempo fa, su Rai Tre, nella trasmissione Geo, un giovane siciliano pieno di speranze, Giuseppe Lo Pilato, viaggiò in treno fino a Milano presentandosi alla sede del Fa . Il suo racconto fu accorato, invitò il delegato della Fondazione a scendere in Sicilia a vedere questa meraviglia della natura ormai in abbandono. Era una “creatura” da riportare in vita.

Due uomini agli antipodi accomunati dall’amore paterno verso i figli perduti

Questa è la storia di due uomini. Un architetto di successo di Milano, Piero Castellini, uomo di cultura ed impegnato nella sua carriera a livello internazionale – padre – il cui destino crudele gli volle strappare il tanto amato figlio ed un uomo di Agrigento, lavoratore infaticabile, con il viso così scavato dal tempo e bruciato dal sole ardente della sua terra tale, da sembrare un ulivo secolare anch’egli – padre – il cui destino perfido gli strappa prematuramente il figliuolo.

Pilato per tanti anni ha curato la Kolimbetra come un figlio da cui è difficile staccarsi e vedeva in ogni sasso messo a posto sui muretti a secco il figlio Stefano. L’architetto durante un viaggio in Sicilia fa visita ai giardini della Valle dei Templi e ne rimane affascinato ancor più perché quel contatto con quel luogo, camminando lungo le vallate sente e “vede” il volto del figlio Francesco.

L’intervento decisivo del FAI

L’architetto telefona all’amico Marco Magnifico e decide di contribuire con il FAI al ripristino dei giardini della Kolimbetra. Oggi la vallata con la piscina sacra agli dei” è dedicata a quegli angeli Francesco e Stefano.

Dal 1999 la piccola valle con gli antichi ipogei, gli “acquedotti dei Feaci”, sono in comodato d’uso gratuito concessi dalla Regione Siciliana al FAI, che con gli aiuti e le libere donazioni della gente continua a far sgorgare vita in questi giardini.

Al tramonto la Kolymbetra regala frescura e ristoro e quest’anno la fondazione organizza fino a metà settembre serate a tema per godere di questo luogo fino a tarda serata, in pieno relax, tra una performance teatrale, musica, la lettura di libri al chiaro di luna sorseggiando e degustando un aperitivo.

Troverete tutto il programma sul sito: Al calar del sole | Evento FAI (fondoambiente.it).